ANCONA – C’è l’orario della morte e anche l’aggravante della crudeltà per il marito che avrebbe inferto molti colpi sul corpo della moglie lasciandola in agonia per sei ore prima che spirasse. La Procura della Repubblica di Ancona ha chiuso le indagini preliminari sull’omicidio di Ilaria Maiorano, avvenuto ad Osimo l’11 ottobre scorso. La donna, 41 enne originaria di Introdacqua, era stata trovata morta nell’abitazione di Padiglione, in un lago di sangue, dove viveva con il marito e le figlie di 5 e 8 anni. Per il delitto è stato subito accusato il coniuge, 42 anni, marocchino. Nell’atto di chiusura indagini la posizione dell’indagato si complica. Per l’uomo, rinchiuso dietro le sbarre, l’accusa è di omicidio volontario pluriaggravato. Rischia l’ergastolo. La morte, stando alle risultanze investigative, è intervenuta “per uno stato agonico protrattosi per 4-6 ore e per un imponente trauma cranico facciale” e diverse emorragie tanto da farla soffocare. Cinque le aggravanti contestate al tunisino: l’aver agito per futili motivi durante un litigio di gelosia in cui ha scatenato una furia violenta e spropositata contro la moglie, aver agito con crudeltà, visto i numerosi colpi inferti e la lunga agonia che ha preceduto il decesso, l’aggravante della presenza dei figli minori, quella dei maltrattamenti e quella di aver commesso il fatto durante l’esecuzione di una pena. Ilaria, che ha origini di Introdacqua e Sulmona, sarebbe morta tra le 3 e le 6. Il litigio, scoppiato per motivi di gelosia, sarebbe avvenuto dopo l’una di notte, stando alle dichiarazioni del marito rese nell’interrogatorio di garanzia dopo l’arresto. Alle 9.30 del mattino telefona la madre di Ilaria. Non aveva ancora sentito la figlia ed era preoccupata. L’uomo la fa parlare con le bambine e dice che è tutto a posto. Poi la follia omicida e ossessiva legata verosimilmente alla gelosia. A quel punto scatta la telefonata ad un parente che arriva in casa e allerta i soccorsi del 118 ma Ilaria era morta. Prima della chiusura indagini le bambine sono state sentite con la formula dell’incidente probatorio e avrebbero visto il padre uccidere la madre. Una scena orribile e raccapricciante. La Procura, intanto, è pronta a chiedere il rinvio a giudizio per l’uxoricida.