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SULMONA – Per un’ecografia alla tiroide? Ripassi tra un anno esatto. È questa la risposta pervenuta dal Cup di Sulmona ad un anziano di 86 anni che si era recato nella struttura di viale Mazzini per prenotare la prestazione sanitaria. La prima data utile che appare sul portale , per lo svolgimento dell’esame richiesto, è disponibile per il primo febbraio del prossimo anno. Un’attesa lunga che ha fatto sorridere l’anziano in questione che, alla soglia dei novanta, è costretto a macinare chilometri pur di accedere alle cure. L’86 enne non ha un mezzo per spostarsi né si sa barcamenare nei meandri del sistema. La sanità continua a tagliare fuori pazienti fragili e meno abbienti. E su questo punto c’è poco da ridere. Come se non bastasse l’anziano aveva bisogno di un eco colore doppler. Anche tale prestazione sanitaria non viene erogata nel locale nosocomio per il blocco dovuto verosimilmente alla carenza conclamata di personale. Per sottoporsi all’esame bisogna spostarsi negli altri nosocomi dell’azienda. Per un paziente di 86 anni non è proprio il massimo. “È un caso che rende l’idea sul venir meno della prossimità della sanità per le persone fragili e anziani”- commenta Catia Puglielli che recentemente ha ricevuto la nomina a coordinatrice dei Tribunali per i diritti del Malato. Una sorta di “hub” del volontariato che, allo stato attuale, continua a supplire alla carenze evidenti della politica.

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