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SULMONA – Il reparto aveva esaurito i posti letto disponibili, vista l’ormai conclamata insufficienza di medici e carenza di spazi. Per questo per un’anziana di 81 anni, residente a Sulmona, la degenza ospedaliera si era resa possibile solo nell’ospedale di Giulianova. Una vicenda che risale ai giorni scorsi ma che non può passare inosservata soprattutto per lo “sconfinamento” extra Asl, visti i chilometri che l’ambulanza ha dovuto macinare da un presidio ospedaliero all’altro. L’anziana era stata preso in carico nel pronto soccorso dell’ospedale cittadino. All’esito degli accertamenti e delle consulenze sanitarie, che hanno portato a scoprire un quadro clinico da monitorare e trattare con terapia specifica, gli operatori hanno trovato non poca difficoltà per ricoverare la donna. Il reparto di Medicina aveva occupato tutti i posti letto disponibili poichè, come spiegato nelle scorse settimane, accusa il colpo della lungodegenza chiusa. Il carico di lavoro si concentra infatti sulla medicina tanto da spingere i sanitari, in caso di raggiungimento della soglia dei posti letto, a tenere in osservazione i pazienti in pronto soccorso o ricoverali in altri nosocomi. D’altronde gli spazi della lungodegenza sono ancora occupati dall’area grigia. Anche se la verità vera riguarda l’assenza di una programmazione specifica per le assunzioni che garantirebbe l’attivazione e lo sblocco del reparto “fantasma”, ottenuto con le unghie e i denti ma ancora chiuso.

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