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SULMONA – Rischia la paralisi il reparto di urologia dell’ospedale dell’Annunziata. Nel vero senso della parola. Da un mese abbondante si effettuano solo visite e consulenze mentre la maggior parte degli interventi sono stati dirottati all’Aquila ed Avezzano con conseguente disagio per l’utenza. A pesare come un macigno è la cronica carenza di organico che è esploso proprio nelle ultime settimane per via del fronte di contagio che ha colpito il reparto e per alcune problematiche patite dal responsabile che negli ultimi anni è stato il trascinatore dell’intera unità operativa. La situazione è stata oggetto anche della visita effettuata l’altro giorno dall’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, che ha annunciato il reclutamento di un nuovo urologo. Il reparto, tuttavia, cerca stabilità. Da anni vengono banditi avvisi per incarichi a tempo determinato, il più delle volte senza dare manforte reale al reparto. Uno specializzando si è infatti trasferito a Campobasso dopo aver preso parte all’apposito concorso mentre un altro medico, assunto a tempo indeterminato, è stato trasferito a Pescara nonostante l’organico ridotto al lumicino. Ne consegue che tutto il carico di lavoro si è riservato sulle due unità rimaste in pianta organica, in particolar modo sul responsabile di reparto costretto ora al riposo forzato. Resta l’affanno e la carenza di personale che continuano ad avere inevitabili e ingiuste ripercussioni sull’utenza. Il reparto, tuttavia, va avanti con le consulenze e le ordinarie prestazioni che vengono portate avanti, per forza di cose, dall’unico medico in servizio. Ma per sbloccare la situazione, vista la carenza di personale vigente anche nei presidi dell’Aquila e Avezzano, sarebbe più opportuno procedere con un avviso a tempo indeterminato.

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