banner
banner
banner
banner

SULMONA – La storia di Giulia Cecchettin ha indubbiamente toccato le corde del cuore e ha spento le speranze. Un altro cadavere che ha un genere, donna, ed un nome, Giulia. Ma per toccare con mano l’esplosione della violenza non è necessario andare molto lontano dai nostri quartieri e dalla quotidianità. Teodora, Ilaria e tante altre. C’è Maria (tutti nomi di fantasia,ndr) che è stata pugnalata sotto casa dal suo ex e solo per miracolo è stata strappata alla morte. Si è salvata anche Cristiana, la ragazza macedone raggiunta da dieci coltellate in casa, l’altro giorno, a Capestrano. Non molto lontano dalla vallata. Non una semplice lite ma un tentato femminicidio. Francesca e Giovanna, dopo anni di condotte prevaricatrici hanno denunciato gli ex coniugi, che indossano pure una divisa. Uno gli aveva danneggiato la vettura e un altro l’aveva minacciata di prendere l’ascia del nonno e di fare una strage. Che dire poi di Barbara che dopo anni di sottomissioni è uscita alle due di notte per soccorrere l’ex marito, rimasto coinvolto in un incidente stradale. E’ andata lì ed è stata riempite di botte. Non ha retto. E’ andata in caserma e lo ha fatto arrestare. Ma c’è anche Simona che da mesi subisce in silenzio e ha paura di denunciare per timore della propria incolumità, di una rivalsa e di una ritorsione. Di rovinare la vita all’uomo maltrattante senza pensare alla sua vita. Come lei ce ne sono tante. Troppe. Casi sommersi nonostante la sensibilizzazione. E’ loro che vogliamo raggiungere con la nostra rubrica “Una donna al giorno” che sarà trasmessa sui canali social e in tv, dal 21 al 25 novembre, in vista della ricorrenza della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere. Si celebra ogni anno ma si continua a narrare di persecuzioni, aggressioni e nella peggiore delle ipotesi di femminicidi. Per questo, da martedì a sabato della prossima settimana, staremo a tu per tu con donne che si spendono nella quotidianità per debellare la violenza. Teresa Nannarone, Antonietta Santavenere, Sonia Paglia, Mariachiara Pagone ed Emma Schiappa ci ricorderanno che la violenza va intercettata e denunciata al primo segnale. Salviamo “Simona”.

Lascia un commento