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SULMONA – C’è un nodo da sciogliere sull’ipotesi di affidamento del verde pubblico al Cogesa. Si tratta dell’oggetto sociale della società partecipata pubblica che non annovera, nello stesso, la cura del verde. Ne consegue che la scelta politica degli amministratori di Palazzo San Francesco si va a scontrare con la burocrazia, come accaduto d’altronde anche per la passata amministrazione comunale. Non a caso la partecipata non ha inoltrato ancora alcun preventivo mentre ieri il sindaco, Gianfranco Di Piero, il suo vice Franco Casciani e l’assessore, Catia Di Nisio, hanno incontrato una delegazione di volontari, a proposito della curva del verde pubblico. “Una situazione disastrosa che configura quasi un’emergenza”- ribadiscono i volontari con il consigliere comunale, Salvatore Zavarella. Una riunione che si è accesa proprio nel momento in cui ha preso parte al tavolo il vice sindaco che ha parlato di programmazione e pianificazione. Il verde pubblico, in ogni caso, resta in ginocchio. Dalla centralissima piazza Garibaldi, con l’erba sull’acquedotto medievale che continua a crescere, alle periferie e ai quartieri della città. L’ultima segnalazione arriva da piazza Tenente Iacovone dove la folta vegetazione sovrasta gli arredi urbani. Nel vero senso della parola. L’incontro si è chiuso con una sorta di intesa sul “sabato dei volontari”. L’associazione presenterà regolare richiesta per gli interventi da svolgere, verosimilmente il giovedì, in modo tale da operare il sabato. Il Comune, dal canto suo, dovrà prendere una decisione sull’eventuale gestione al Cogesa non senza considerare la questione dell’oggetto sociale. Non proprio un “cavillo”. Infine va attuato il regolamento del volontariato. Un argomento tirato in ballo più volte dalle attuali forze politiche durante l’era Casini. Eppure lo stesso sembra rimasto chiuso nei cassetti del Palazzo.

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