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SULMONA – Nuove scintille per il manifesto di Valeria Marini che sarà la Regina Giovanna D’Aragona domenica 29 luglio nel corteo storico di piazza Maggiore. Quella posa della Valeriona nazionale non è andata giù all’assessore alla cultura Alessandro Bencivenga che aveva esortato la Giostra a ritirare e sostituire il manifesto ma il direttivo dell’associazione, dopo essersi riunito, ha deciso che quel manifesto non sarà cambiato. Il manifesto resta dov’è perché non è quello ufficiale della Giostra, come qualcuno ha voluto far credere. E’ semplicemente un poster che pubblicizza l’arrivo in città della showgirl chiamata ad indossare i panni della Regina Giovanna d’Aragona, come già accaduto negli anni scorsi per Maria Grazia Cucinotta, Anna Falchi e Raffaella Fico. “Il manifesto ufficiale è quello disegnato dall’artista Umberto Malvestuto”- ha chiarito il Presidente Maurizio Antonini- spiegando di essere stato contattato dall’assessore Bencivenga senza ricevere alcuna diffida formale ma solo un invito a sostituire il manifesto. La Giostra a quel punto ha preso tempo e inizialmente ha valutato il suggerimento- esortazione dell’assessore ma il clamore mediatico che è venuto fuori di lì a poco ha fatto scaldare gli animi e lasciare tutto cosi com’è. “Io avevo solo chiesto se si poteva sostituire il manifesto anche perché in corrispondenza della figura della Marini compare anche lo stemma della città di Sulmona”- aveva spiegato Bencivenga. In queste ore a rincarare la dose è l’associazione La Diosa che si dice indignata. In una nota l’associazione sostiene che con il manifesto della Marini si lede non solo l’immagine della città “ma soprattutto quella della donna sulmonese e di ogni paese. Si è liberi di scegliere cosa fare dell’uso del proprio corpo, ma nessuno è libero e mai lo sarà di decidere cosa fare del corpo di una donna soltanto in quanto donna. Assistere ad una tale sconfitta culturale per una città come Sulmona, che “vanta”, tra gli altri, un primato in educazione, sensibilizzazione, diffusione e contrasto sulla questione di genere, di cui l’Associazione La Diosa ne è parte, ci indigna profondamente”- fanno notare dall’associazione. Le polemiche non si fermano mentre dall’altra parte c’è chi comunque si sta rimboccando le maniche per assicurare anche quest’anno la buona riuscita della Giostra Cavalleresca. Se è vero che il manifesto della Marini fa discutere perché la posa dell’attrice è un’immagine evidente e, per onestà intellettuale non si può far a meno di farlo notare, è altrettanto vero che uno sguardo a trecentosessanta gradi deve andare oltre il manifesto per carpire anche cosa c’è dietro: volti, volontari, persone che qualcosa fanno per la città a differenza dei leoni da tastiera.

Andrea D’Aurelio

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