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Il Tribunale del Riesame dell’Aquila dice no alla scarcerazione del 55 enne di Pratola Peligna, G.D.N., arrestato lo scorso 30 giugno dai Carabinieri della compagnia di Sulmona per aver violato il divieto di avvicinamento alla sua amica. I giudici hanno rigettato l’istanza di revoca della custodia cautelare in carcere né hanno accordato una misura cautelare più “soft”. Il 55 enne, difeso dall’avvocato Angelo Pace, resterà ancora dietro le sbarre. L’uomo era stato sottoposto al divieto di avvicinamento nei confronti di una donna pratolana, con la quale aveva intrattenuto rapporti di amicizia, dopo essere entrato nell’abitazione della persona offesa, aggredendola fisicamente con un ceffone. La stessa sarebbe stata oggetto, in passato, di avance sulla messaggistica di WhatsApp. Il Tribunale, dopo gli indizi raccolti, decise di emettere la misura cautelare del divieto di avvicinamento a 500 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa. Una misura che non avrebbe frenato l’uomo che peraltro risiede a pochi metri di distanza dalla sua amica. La stessa, nelle scorse settimane, sarebbe stata inseguita con tanto di frase minacciosa: “la prossima volta stai attenta”. Per questo il Sostituto Procuratore della Repubblica, Edoardo Mariotti, su indicazione dei Carabinieri che si sono occupati del caso, ha chiesto e ottenuto l’aggravamento della misura cautelare. Con ordinanza del Gip è stata disposta la traduzione in carcere, per il pericolo di reiterazione del reato nonché per la pericolosità sociale dell’individuo. Una decisione che l’avvocato difensore ritiene troppo gravosa, visto il profilo psicologico dell’uomo che attualmente non guida alcuna autovettura. Per cui potrebbe aver pedinato la donna più che averla inseguita. Per il Riesame però la custodia cautelare in carcere non può essere revocata.

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