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SULMONA –  Svago e prevenzione. Ripartenza e salute. C’è un confine labile e sottolissimo tra la voglia di tornare alla normalità e il rischio sempre più concreto di un aumento dei contagi dovuti principalmente agli assembramenti del week end. La settimana che volge al termine ha fatto registrare, solo negli ultimi 3 giorni, ben 38 nuovi casi di Covid-19 in Centro Abruzzo di cui ben 25 legati alla cosidetta movida che in città, ad onor del vero, si manifesta in appena duecento metri di centro storico. Nella città delle polemiche, dopo aver sprecato inchiostri e batterie per i rifiuti all’Annunziata, il virus cambia la prospettiva. Non solo e non tanto inciviltà. La vera emergenza è quella pandemica che, ricordano gli ultimi bollettini, non è finita. Per questo  il sindaco, Annamaria Casini, ha adottato in queste ore l’ordinanza che ripristina l’uso obbligatorio della mascherina nel centro storico per tutto il fine settimana, dalle 18 del venerdì all’una del lunedì, e dalle 18 all’una del giorno successivo dal lunedì al giovedì. Un provvedimento che ricalca gli orari della ztl ha fatto notare qualcuno. Scherzando. Ordinanza contestata dalla consigliera, Elisabetta Bianchi, secondo la quale si tratta di “una misura che penalizza residenti e attività commerciali poichè la recrudescenza del Covid è dovuta all’omessa cautela della riapertura delle attività umane, come la movida. Mai mi sarei aspettata che l’ordinanza invece di regolamentare la mescita delle bevade alcoliche e il buon uso della libertà, fosse volta a mortificare l’uso della libertà di tutti, imponendo nuovamente la mascherina”.  I fatti però dimostrano che non è  un bidone piazzato sulle scale dell’Annunziata a fermare l’avanzata del virus. Una cosa appare certa: i contagi che aumentano e i rifiuti “scaricati” sulla scalinata hanno un minimo comune denominatore, ovvero un approccio culturale che deve cambiare. Il rischio di misure restrittive già da luglio significa bloccare la ripartenza, la frontiera del turismo naturale, il presagio di una nuova normalità. Come pure vuol dire mettere alla prova gli operatori nonchè un intero sistema stremato ormai da un anno e mezzo. L’ennesimo week end “osservato speciale” ha inizio.  E il prossimo futuro è concentrato in quel confine labile che, se ben misurato nella quotidianità, può diventare un’opportunità per correggere il tiro anzichè incappare in nuove misure.

Andrea D’Aurelio

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