SULMONA – Tre operatori di Polizia di Stato, due vicini di casa e due persone offese. In sette hanno sfilato questa mattina davanti al collegio giudicante del Tribunale di Sulmona per il processo a carico di A.H., 52 enne albanese che il 29 luglio dello scorso anno pugnalò la sua ex moglie sotto casa, rischiando seriamente di ucciderla. Questa mattina l’uomo si è ritrovato di fronte alla sua ex coniuge e al primogenito che lo disarmò, fermando la sua azione delittuosa. “Voleva uccidermi” ha ripetuto la donna davanti al collegio. Una ricostruzione dei fatti non facile perché la metabolizzazione di quella profonda ferita è ancora in atto ma estremamente lucida per chiamare le cose con il proprio nome. Il 52 enne, all’epoca dei fatti in fase di separazione dalla vittima e per questo trasferitosi a vivere in un altro domicilio, aveva atteso la moglie sotto casa aggredendola con un pugnale da caccia e inferendole due fendenti. Il figlio maggiorenne della coppia, presente nella circostanza insieme ai due fratelli minori, è riuscito ad immobilizzare e disarmare il padre, rimanendo a sua volta ferito ad una mano nel corso della colluttazione che ne è seguita. Il tempestivo intervento della Volante non consentì all’uomo di portare a termine l’azione criminale posta in atto, disarmandolo immediatamente. Azione criminale chiaramente premeditata considerato anche il ritrovamento di una mannaia nell’auto di proprietà dell’aggressore nonché le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianze presenti in loco. Una storia che non si dimentica e che rimbomba a pochi giorni dal 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza di genere. Una vicenda che scosse l’intero quartiere tra urla, sangue e preoccupazione per la sorte della donna, ricoverata in prognosi riservata e sottoposta ad intervento chirurgico in via d’urgenza. Oggi la vittima trova il coraggio di dare un nome a quella violenza, figlia di un approccio culturale pressocchè nullo. Non si può intende la donna come diritto di proprietà. L’amore è un’altra cosa. La prossima udienza si svolgerà il 10 gennaio.