banner
banner

SULMONA – Pronti ripartenza via. Più che ripartire si va avanti dopo la prima fase dell’emergenza che ha messo in ginocchio un pò tutti. Nel gergo giornalistico si dice “voltiamo pagina”. Si, perchè ogni fase dell’emergenza e della vita comporta un passaggio, un cambiamento e, in questi casi, uno stravolgimento delle abitudini e degli stili di vita. Quando sento parlare di ripartenza mi fa un pò strano. In questi due mesi e mezzo di quarantena non sono rimasto a casa  tant’è che mi sono esposto per informarvi a tutte le ore, di giorno e di notte, con la pioggia e con il sole, senza risparmiarmi mai e senza avere il tempo necessario di cadere tra le braccia di morfeo. Dall’aggiornamento in tempo reale delle notizie relative all’emergenza e dei casi accertati alle storie quotidiane che abbiamo raccontato. Ma non ho mai smesso di cercare la verità, che è alla base della nostra professione, come dimostra  l’eclatante vicenda della paziente data per morta, solo per citare un caso. Ad ogni diretta la Valle si è fermata, anche solo per un attimo, per sentire l’ultimissima.  E’ un lavoro quotidiano che comporta responsabilità, lo so e lo sappiamo. Con la televisione si entra dentro le case e si varca la soglia dell’intimità domestica. Ma in questi mesi difficili e tesi ho cercato di fare di più, non solo di entrare nelle vostre case ma anche di entrare nei vostri cuori. Continuerò a farlo ogni giorno, con o senza l’emergenza, sperando di fare meglio perchè l’umanità porta a mettersi sempre in discussione e non sentirsi mai arrivati, tanto più  in una giovane età. Consentitemi quindi di ringraziare le mie “nuove” famiglie, quelle case che  mi hanno “sopportato” da sempre ma in questi mesi ancora di più.  Grazie alla redazione di onda tv perchè da soli non si va da nessuna parte. Grazie ai telespettatori e ai lettori. Perchè anche questi ultimi non sono mancati. Il primo giorno dell’emergenza in città, il 7 marzo, il nostro sito internet era stato raggiunto da 103 mila letture uniche mentre nelle ultime settimane si è passati da un minimo di 101 mila a un massimo di 152 mila. Non male. Ma dietro i numeri ci sono sempre le persone.  Il mio augurio quindi va a quanti ripartono e sono pronti a rialzare la saracinesca della propria attività, senza dimenticare chi non hai smesso di lavorare, da casa o sul campo, a vario titolo.  Il mio pensiero è diretto anche ai tanti che hanno difficoltà a ripartire e a quanti hanno lottato e stanno lottando contro il virus. Ripartiamo il diciotto ( che coincidenza) più prudenti di prima.  Il graduale ritorno alla normalità dipende solo da noi. Voltiamo pagina…insieme.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento