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PRATOLA PELIGNA – Fra pioggia e lacrime nel 71esimo anniversario della Liberazione, Pratola Peligna rende omaggio al deportato politico Rocco Di Pillo, dedicandogli una strada in via Pratelle. Rocco Di Pillo era nato a Pratola e qui ha vissuto fino al 1998. Dal 1943 al 1945 è stato internato nel campo di sterminio di Flossemburg. Nell’aprile 1945, quando venne liberato con l’arrivo degli alleati, pesava solo 30 chili. I suoi concittadini non sono voluti mancare all’appuntamento, nonostante il freddo e le condizioni atmosferiche avverse. A scoprire la targa della strada in via Pratelle sono stati il sindaco di Pratola Peligna Antonio De Crescentiis, il vescovo di Sulmona-Valva Angelo Spina, il Segretario Generale dell’associazione nazionale ex internati Stefano Caccialupi e i familiari di Rocco Di Pillo. “ Questa dedica è un atto dovuto da parte della nostra comunità”, rileva il primo cittadino De Crescentiis. “Di Pillo rappresenta le tante milioni di persone deportate e sterminate nei lager. Non potevamo sottrarci a questo riconoscimento”, aggiunge il sindaco, sottolineando come la dedica di una strada al deportato pratolano è un segno che la comunità vuole lasciare soprattutto ai più giovani. Per il vescovo di Sulmona è una giornata significativa dove tutti devono interrogarsi e chiedersi cosa l’uomo può fare con la sua vita per il bene degli altri. Commosso il figlio di Rocco, Ezio Di Pillo. “ Finalmente è stato riconosciuto il sacrificio che ha fatto mio padre, che ha tenuto sempre nascosto nel suo intimo”, ha detto ai microfoni di Onda Tg. Il Segretario Generale dell’associazione ex internati guarda invece al futuro, lanciando un appello al ripudio della guerra e alla difesa della democrazia e della pace.

Andrea D’Aurelio

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