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SULMONA – Le prime forme di pittura moderna astratta trovano un continuum con Kandinsky, verso il Neoplatonico,anzi il Transplatonico, la trasfigurazione e l’astrazione delle forme,la materia aristotelica che si dissolve nei colori su tele,fogli. appunti figurativi,e in tanto tanto alcool,che rende la psiche creativa e senza frontiere nell’essenza filosofica dell’arte. Non sono solo esercitazioni di forme cromatiche ,ma veri messaggi ad un pubblico di estimatori artistici. L’emozione porta con sé la stima e lo stupore di anime che si incontrano non solo in uno studio artistico ,come quello di Peggy Gougheneim nel 1942,ma anche nei bar,nei salotti e soprattutto nelle strade,tra la gente, incontrando consensi e dissensi;ma è arte ,arte vera ,arte viva. In senso temporale l’espressione pittorica e quella scultorea del Fascismo prettamente celebrativa mussoliniana,si contrappone agli scanzonati futuristi come forma di rottura degli schemi,nel momento in cui imperava una sorta di Decadentismo,che si traduceva nelle opere dannunziane e nei Cascella. La filosofia dell’ Ecce homo incontra il culto dell’Io come affermazione della personalità ,con il gusto ellenistico ma non come grecità classica, così reputo questo concetto importante per salvare lo splendore della filosofia classica greca e per valutarne le opere .Il noumeno per valutare con precisione un’opera ,si svolge nella nostra mente come prodotto del Nus che viene compreso negli automatismi con l’intuizione nel cogliere l’attività noetica nell’ambito soprattutto artistico e letterario,come sosteneva Pollok ,pittore e intrecciatore di fili cromatici e generazionali,ad esempio in “Men and the female “,il quale dopo il suo esilio fu adottato da Peggy Gougheneim nella 16 ° strada di New York. Pollok prediceva insieme a Dalì che gli automatismi sono orditi che lavorano per noi e atti alla comprensione e all’assorbimento culturale dai quali attingere freudianamente nelle nostre personalità e nei nostri destini ,combattendo la banalità del vivere nell’ambito di una ricerca interiore con un nemico continuamente da sconfiggere nelle anime tormentate di furore artistico anche nella quotidianità. Gli II ,cioè le personalità pensate e a volte pensanti scaturiscono il non io ,ovvero la realtà sensibile al di fuori dell’io e conoscibile attraverso l’Io cosciente e impressionabile che permette di attuare le affinità elettive e gli intrecci guidati per l’ennesima volta dagli automatismi insiti negli scenari delle nostre memorie. Il mondo sarà veramente una grande anima?O un grande pensiero che ci porta a chiedersi: la bellezza e la bruttezza cosa sono?Qualcosa di estremamente soggettivo?Legate forse agli immaginifici delle nostre personalità? Il pensiero anche artistico non si colloca in una dimensione temporale ma in atti fuori dal tempo
Mariarosaria Trigilio

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