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Il dibattito che tiene banco in questi giorni dovrebbe essere di quelli che nemmeno lontanamente vengono ventilati: inesistenti insomma. E invece si tratta di un dibattito dapprima sussurato, poi sempre di più imposto non si sa da quali interessi di parte (o lo si sa anche troppo). Veniamo al sodo. Mentre l’ex Sindaco rivela che Americo Di Benedetto è stato fatto fuori da alcuni dei suoi perché non diventasse troppio forte politicamente, altri del PD se la prendono contro Pietrucci accusato di intendersela troppo con il nuovo Sindaco Biondi sui temi cruciali della Città e del territorio.Andiamo per ordine. La rivelazione di Cialente ci ricorda tanto il gesto di quel marito che per far dispetto alla moglie fedifraga, platealmente se lo tagliò. Di Benedetto, dunque, avrebbe fatto ombra ad alcuni potenti del PD crescendo troppo. Di qui la necessità di ridimensionarlo sul nascere. Se fosse vero ci troveremmo di fronte ad un gioco al massacro condotto avanti senza esclusione di colpi da chi il Partito lo tiene in mano e lo governa. Ci auguriamo di no. Perché anche all’Aquila c’è bisogno di un PD forte e propositivo, anche se pure a livello nazionale si fa di tutto per ridurlo ai minimi termini e quindi inservibile.

E veniamo a Pietrucci.Biondi. Il delitto di Pietrucci, secondo gente della sua parte politica, sarebbe quello di collaborare con il nuovo sindaco per il bene della Città. Ricordiamo che Pietrucci è Consigliere regionale. L’unico aquilano oltretutto. Per cui in Regione è il solo al quale è demandata in maniera specifica la difesa dell’Aquila dagli appetiti degli altri territori politici. E che cosa dovrebbe fare dunque Pietrucci, visto il suo essere PD e dato che il Sindaco nuovo è di destra? Boicottare il nuovo Primo Cittadino o quanto meno essergli indifferente? Pietrucci e Biondi, inoltre, appartengono a quella nuova generazione di politici niente affatto abituati a rimestare nel torbido per prevalere.

Ricordiamo solo di passaggio che l’Abruzzo intero è uscito fuori dal suo isolamento millenario e dalla sua collocazione economica da trerzo mondo, solo quado parlamentari abruzzesi di ogni fazione decisero di collaborare insieme per portare industrie e autostrade. Cosa che non riuscì ad esempio all’Umbria che pure aveva notabili di tutto rispetto. Anche le contrappoisiuzioni Gaspari-Natali venivano meno quando si presentavano opportunità territoriali da non perdere.

Adesso i nuovi politici al “lecca-lecca” e al “tu con me non ci giochi più”, ci vengono a raccointare che prima vengono gli interessi dei gruppi e dei partiti e poi quelli del territorio.

Pietrucci e Biondi ci sono stagti sempre simpatici per il loro modo di rapportarsi con la gente ed i suoi problemi. Dopo queste accuse da avanspettacolo, ci restano simpatici ancora di più.

In una Città già dissanguata non occorrono ulteriori sanguisughe ma trasfusioni di nuove progettualità che tornino ad offrire speranza a quanti la speranza l’hanno già persa o la stanno per perdere.

MARIO NARDUCCI

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