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TERRA – Oggi se ne parla nel mondo scientifico, ma anche giornali e Media se ne stanno occupando. Un pianeta fantasma potrebbe nascondersi nella fascia di Kuiper, oltre l’orbita di Nettuno. Questa affascinante ipotesi, già avanzata nel 2016, ha trovato nuove conferme grazie a un recente studio pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal.

Le prove raccolte dai ricercatori, guidati dall’astronomo Konstantin Bogytin, suggeriscono la presenza di un pianeta invisibile con una massa da 1,5 a 3 volte quella della Terra. L’influenza gravitazionale di questo oggetto sconosciuto spiegherebbe il comportamento anomalo di alcuni oggetti transnettuniani (TNO), corpi ghiacciati che orbitano oltre Nettuno.

“Abbiamo trovato ulteriori prove che indicano l’esistenza del pianeta”, ha dichiarato Bogytin. “Il nuovo lavoro rappresenta la prova statistica più forte che il Pianeta Nove sia davvero là fuori”.

L’esistenza di un nono pianeta nel nostro sistema solare non è ancora certa, ma la sua scoperta avrebbe un impatto significativo sulla nostra comprensione del Sistema Solare e della sua formazione.

Gli scienziati ipotizzano che il pianeta fantasma si sia formato nella parte primordiale del Sistema Solare, ma sia stato espulso dalla sua orbita originale a causa di interazioni con Giove e Saturno. Successivamente, avrebbe vagato per miliardi di anni nella fascia di Kuiper, mantenendosi invisibile ai nostri telescopi.

Nonostante le nuove prove, la caccia al Pianeta Nove è ancora aperta. I ricercatori sperano di poterlo osservare direttamente con i futuri telescopi, come il Vera C. Rubin Observatory in Cile.

“La scoperta di un nono pianeta sarebbe una scoperta rivoluzionaria”, ha affermato Michael Brown, astronomo del California Institute of Technology e coautore dello studio. “Sarebbe un nuovo mondo da esplorare e potrebbe aiutarci a comprendere meglio la storia del nostro Sistema Solare”.

La potenziale scoperta del Pianeta Nove apre nuove entusiasmanti possibilità per l’esplorazione spaziale. Una missione per visitarlo e studiarlo direttamente rappresenterebbe una sfida tecnologica immensa, ma anche un’opportunità unica per svelare i segreti di questo mondo remoto e affascinante.

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