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PESCARA – Fare il punto sulle potenzialità e sulle prospettive di investimento, in una logica di marketing territoriale, sui tanti eremi abruzzesi, per renderli ‘attivi’ non solo come luogo di culto, ma anche come luogo per apprezzare e vivere la natura e per scoprire il patrimonio enogastronomico ed artigianale dell’Abruzzo. Sul territorio vi sono un centinaio tra chiese rupestri ed eremi, molti dei quali ancora irraggiungibili. I temi in questione sono stati al centro di un convegno che si è svolto ieri pomeriggio a Pescara. L’iniziativa è nell’ambito del progetto ‘Il sentiero dello spirito – Gli eremi celestini e rupestri della Majella e del Morrone: dal Medioevo a patrimonio dell’umanità‘, promosso da Italia Nostra, in collaborazione con Parco nazionale della Majella. Vi hanno preso parte, tra gli altri, il presidente del Parco della Majella, Franco Iezzi. Secondo gli esperti far sì che gli eremi esprimano le loro potenzialità vuol dire anche valorizzare il territorio per tutte le sue potenzialità. C’è bisogno di arredare le strutture, bisogna migliorare la viabilità e la capacità ricettiva delle aree: è tutto un sistema che va mosso.

A.D.A.

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