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SULMONA – Una discussione pubblica sulla gestione del parco fluviale per affermare la necessità di mettere in campo degli strumenti di partecipazione democratica affinché emergano proposte, esigenze e aspettative dalla città e dai suoi luoghi di auto- organizzazione. E’ quanto propone il gruppo consiliare di Sbic- Sulmona Bene in Comune- a proposito della riqualificazione del Parco Fluviale “A. Daolio” di Sulmona, riaperto nell’agosto 2014 con tanto di taglio del nastro e più volte rimbalzato agli onori della cronaca per episodi di degrado e abbandono. “Chiediamo all’amministrazione di intervenire al più presto per garantire ai cittadini il diritto di poter vivere un luogo che è comune, un luogo di tutti, soprattutto durante il weekend. È tempo di restituire alla città quel diritto di disporre degli spazi comuni fino ad oggi troppo spesso negato”- fanno notare da Sbic. Il riferimento- come aveva denunciato il collettivo studentesco AltreMenti- è anche all’orario di apertura del polmone verde ( dalle 9 alle 17 dal lunedì al venerdì). “Come se si trattasse di una anagrafe, di uno studio dentistico, di un negozio qualunque. Quasi non fosse, in quanto area verde, un luogo in sé pubblico, da tenere aperto soprattutto nel fine settimana”- tuonano dal movimento- spiegando che “è un diritto dei cittadini poter fruire degli spazi comuni, avere luoghi dedicati al tempo libero per trascorrerlo anche insieme ai propri cari, a due e quattro zampe”. “Sulmona invece diventa ogni giorno di più una città chiusa. La condizione di abbandono estetico ed etico a cui assistiamo, spesso impotenti, è il frutto di anni e anni di amministrazioni incapaci di prendere decisioni e progettare soluzioni. E il parco è stato a lungo l’esempio più emblematico di tale abbandono. Un abbandono che diventa sperpero nel momento in cui uno spazio a cui la comunità ha destinato attenzione e investimenti resta fruibile solo in parte”- concludono da Sbic.

Andrea D’Aurelio

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