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Ha riscosso un gran successo di pubblico la presenza di Mario Giordano nel capoluogo dove è venuto per presentare il suo nuovo libro “Sciacalli, virus, salute e soldi”. La scelta del capoluogo non è stata casuale ma dettata dalla presenza di case farmaceutiche. L’evento si è svolto nella sala ipogea del Consiglio regionale d’Abruzzo ed è stato moderato dal giornalista aquilano Alessandro Rico.

“Le case farmaceutiche fanno tante cose straordinarie (curano e salvano la gente, danno posti di lavoro), però fanno anche delle porcate. Le cose buone si conoscono, le porcate non le sa nessuno- cosi afferma Giordano- ho impiegato un anno a documentarmi, mesi per controllare i contenuti con i legali, ho chiuso il libro a febbraio e poi, anche questo libro, è rimasto bloccato dal Coronavirus. L’ho dedicato a mia figlia Camilla perché sogna di diventare un medico. Io mi auguro che le nuove generazioni, come quella di Camilla, sappiano tenere gli occhi più aperti di quanto non li abbiamo tenuti noi!”.

Giordano, poi, racconta di quando, agli inizi del 2019 intervistò l’ex sottosegretario alla sanità del Governo Conte 1, il quale gli svelò che due emissari di una azienda farmaceutica gli avevano chiesto di versare 20milioni di euro x comprare un diritto di prelazione per la produzione di un vaccino contro la pandemia.

“Ci sono Società di consulenze che prendono milioni di euro, come in Calabria, dove i consulenti vengono pagati dal servizio regionale 1000 euro al giorno. Questo sistema, per come è stato costruito, tende più a tutelare i bilanci delle aziende, che non la salute delle persone. Per anni abbiamo sentito parlare di tagli alla sanità, poi ci siamo ritrovati senza respiratori a dover scegliere chi salvare. Abbiamo cambiato la prospettiva, ora sappiamo di dover ricominciare ad investire sulla salute. Adesso che dobbiamo ricostruire l’importanza della salute, dopo anni di tagli, dobbiamo però conoscere i meccanismi che sono dietro questo mondo”.

Nel suo libro Giordano racconta di un farmaco che in un giorno è aumentato del 1.500%, il sistema sanitario continua a comprarlo e a pagarlo, senza che nessuno dica nulla. Oggi non si sa come il nostro sistema nazionale acquisti i farmaci, l’Aifa non vuole che si sappia quanto li paghiamo. Però si sa che l’agenzia europea per il farmaco è finanziata all’84% dalle aziende farmaceutiche, quelle stesse che dovrebbe controllare. Diverse medicine in commercio sono addirittura dannose, secondo quanto pubblicato da un sistema di medici liberi ed autonomi francesi.

Abbiamo farmaci che possono curare sempre di più… ma costano sempre di più.

“Io voglio fidarmi della scienza, ma questa deve fare in modo che io possa fidarmi di lei”, conclude Giordano.

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