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SULMONA – “Il malessere espresso in questi giorni dai lavoratori dello stabilimento Sistemi Sospensioni Sulmona e’ da tempo a noi noto. Sono mesi che abbiamo denunciato le problematiche che lo hanno portato in essere. Riteniamo che sia stato determinato da una gestione ‘scellerata’ da parte di coloro che sono responsabili della stessa nei confronti dei lavoratori e della produzione”. E’ quanto scrivono in una nota FIM-CISL, UILM, UGL e RSA, chiedendo un confronto con l’azienda. “Premesso che il nostro stabilimento e’ il primo fornitore di Sevel – ricordano i sindacati – recentemente si e’ presentata la questione relativa all’ampliamento dei 18 turni, di cui tutti noi siamo a conoscenza, in conseguenza dell’aumento della richiesta di volumi produttivi di oltre 1160 furgoni al giorno e circa 3000 veicoli in piu’ al mese rispetto ai numeri dell’anno scorso. Nonostante cio’, sindaati e RSA hanno richiesto ripetutamente alla direzione aziendale che la gestione dei 18 turni fosse organizzata in modo tale da consentire un minor carico di lavoro sulla ‘pelle’ dei lavoratori. Purtroppo registriamo che l’ottusita’ aziendale ha causato una situazione di assoluta incapacita’ gestionale dell’officina portando i lavoratori ad uno stato di legittima esasperazione. Pertanto riteniamo che non sia piu’ rinviabile l’apertura di un confronto immediato con la direzione aziendale su alcuni punti: organizzazione del lavoro, ottimizzazione dei 18 turni, ripristino del reparto di manutenzione elettrica e meccanica con le precedenti potenzialita’, analisi preventiva con esposizione dei tempi di lavoro, richiesta di una bacheca sindacale all’interno delle Ute; risoluzione del problema relativo al trasporto per i lavoratori pendolari e ripristino del corretto funzionamento del servizio mensa adeguato alla turistica in uso.

A.D.A.

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