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SULMONA – Le imprese attive nei 12 comuni piu’ grandi della regione Abruzzo smettono di lavorare per pagare le tasse e iniziano a produrre reddito per se stesse e la propria famiglia solo a partire dal mese di agosto. Tra i comuni dove le cose vanno meglio ci sono L’Aquila, Spoltore e Lanciano mentre in coda figurano Roseto e Sulmona. E’ quanto emerge da uno studio realizzato dalla Cna a livello nazionale e poi calato sul livello locale. L’analisi, denominata “Comune che vai fisco che trovi”, e’ stata realizzata da Claudio Carpentieri e prende in considerazione, oltre ai quattro capoluoghi di provincia, i due maggiori centri di ciascuna provincia e cioe’ Avezzano, Sulmona, Lanciano, Vasto, Montesilvano, Spoltore, Roseto e Giulianova. I centri abruzzesi arrivano al traguardo del “tax free day” nel mese di agosto ma in giorni diversi: il primo del mese ci sono i 3 comuni piu’ virtuosi e quindi Spoltore, L’Aquila e Lanciano, dove il monte tasse incide per il 58,4% del reddito totale e dove si lavora per 151 giorni l’anno per se stessi e la propria famiglia e 214 per pagare il fisco. A seguire nella classifica ci sono i comuni piu’ tartassati Teramo, Vasto e Avezzano poi Chieti quindi Giulianova e proseguendo Pescara, Montesilvano e Roseto. A Sulmona tocca il titolo di fanalino di coda visto che la data del “tax free day” coincide con il 23 agosto e l’ammontare delle tasse e’ del 64,5% con appena 129 giorni di lavoro l’anno il cui profitto va a se stessi e alla famiglia e 239 sono destinati al fisco. Le tasse prese in considerazione sono tutte quelle che gravano su un’impresa. La Cna ha messo a punto un vero e proprio decalogo per consentire alla micro impresa di alleggerire la morsa fiscale. Tra i punti vi sono la riduzione della tassazione sul reddito delle imprese personali e sul lavoro autonomo, rendere l’Imu sugli immobili strumentali completamente deducibile dal reddito d’impresa; introdurre il principio di cassa nella determinazione del reddito delle imprese personali in regime di contabilità semplificata; introdurre l’Iri (Imposta sul Reddito delle Imprese); rivedere i criteri per l’attribuzione dei valori catastali degli immobili; agevolare il passaggio generazionale delle imprese individuali; evitare di spostare sulle imprese gli oneri dei controlli attraverso un uso intelligente della fatturazione elettronica.

A.D.A.

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