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“Abbiamo richiesto al presidente Santella la convocazione di una commissione territorio per affrontare le importanti e numerose problematiche relative all’area della stazione centrale dell’Aquila ancora irrisolte. Quella più importante riguarda sicuramente l’intervento di riqualificazione del piazzale che il Comune dell’Aquila sta realizzando in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana (RFI), con i lavori iniziati nel dicembre del 2021 ed interrotti appena 3 mesi dopo a causa del rinvenimento delle fondazioni dell’ex magazzino merci durante le opere di scavo. Da allora tutto è fermo con il perdurare dei sistematici allagamenti della parte non ancora coinvolta dai lavori in corrispondenza di ogni precipitazione piovosa, oltre agli evidenti disagi alla viabilità nei giorni di sole. L’ultimo episodio si è verificato proprio nella giornata di oggi; a causa della pioggia accumulatasi gli avventori della stazione sono stati costretti a fare i salti mortali da un angolo all’altro per non bagnarsi i piedi e poter prendere un autobus. Sono problemi ormai cronici che offrono un brutto biglietto da visita per un capoluogo di regione. A questi si aggiungono quelli dovuti al fatto che, a distanza di oltre 13 anni dal sisma, il collegamento stradale della stazione ferroviaria alla Via Mausonia è ancora affidato ad una bretella stretta e a senso unico realizzata in fase di emergenza all’interno del sedime ferroviario. Vale la pena ricordare come nel gennaio del 2018 l’allora assessore Mannetti annunciò la volontà di riprendere l’idea, già ipotizzata dall’amministrazione Cialente, di realizzare un cavalcavia di connessione tra i due punti per superare la strettoia di Madonna del Ponte. Si disse che il progetto contava sulla disponibilità di 14 milioni di euro stanziati da una delibera CIPE, più il contributo di compartecipazione di RFI alla realizzazione del progetto. Di quel piano si sono purtroppo nel tempo perso le tracce. Come non si hanno più notizie sul percorso, più e più volte annunciato, di delocalizzazione dell’edificio dell’ex Consorzio Agrario il cui scheletro in acciaio ancora incombe a ridosso delle mura urbiche proprio in prossimità di Porta della stazione. Riteniamo che tutti questi interventi siano di fondamentale rilevanza ma soprattutto strettamente collegati alla più complessa questione relativa alla metro di superficie San Demetrio – Scoppito, anch’essa finita nel dimenticatoio, la cui effettiva messa in funzione molto dipenderà dalla capacità di immaginare le varie fermate in un’ottica intermodale, a partire proprio dalla stazione centrale ridotta nel tempo ad un ruolo sempre più marginale all’interno dell’assetto urbano, nonostante l’enorme potenziale turistico e ambientale rappresentato dalla vicinanza della fontana delle 99 Cannelle, dal parco delle acque, dal Museo Nazionale d’Abruzzo (riaperto nei recuperati locali dell’ex mattatoio), dal Borgo Rivera, nonché dal percorso pedonale lungo le mura urbiche che speriamo possa vedere presto la luce. Sono davvero troppe le criticità lasciate appese dalla prima amministrazione Biondi a cui questa seconda è chiamata a dare risposte, in una città che ha estremo bisogno di rinnovarsi sul piano della sostenibilità a partire proprio da quella nuova idea di mobilità solo evocata nel PUMS ma ancora lontanissima dall’essere attuata”, conclude la nota.  

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