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Il prof. Fabio Vistoli, direttore del reparto di chirurgia universitaria del San Salvatore, è uno dei 22 componenti il nuovo organismo, istituito dal ministro Orazio Schillaci e presieduto da Sergio Alfieri, direttore del dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche addominali ed endocrino- metaboliche dell’ospedale Gemelli di Roma. Nell’ottica del miglioramento delle cure contro il cancro del pancreas, la cabina di regia ha il compito di rafforzare e coordinare la Rete nazionale, verificare l’applicazione della specifica normativa, recentemente varata sulle Pancreas Unit, e ridurre la mobilità extraregionale.

Una strategia che passa attraverso maggiore qualità delle prestazioni, volumi di attività più alti e riduzione dei costi del servizio sanitario. Della cabina di regia fanno parte specialisti di diverse branche tra cui chirurghi, oncologi, gastroenterologi, endoscopisti nonché rappresentanti dei pazienti.

L’obiettivo è quello di creare una Rete di reparti sul modello di Hub e Spoke, cioè realtà centrali collegate a quelle periferiche in grado di offrire medesimi livelli d’assistenza in tutte le aree della Penisola. Nelle Pancreas Unit il paziente troverà non solo l’oncologo ma un team di specialisti in grado di prendersi cura della persona sotto diversi profili, anche quello psicologico.

La prima riunione della cabina di regia si è tenuta il 18 marzo scorso e ha segnato l’avvio di un lavoro che si protrarrà nell’arco di un lungo periodo di tempo, riguardando la complessa e accurata programmazione di tutto il progetto.

La rappresentanza alla cabina di regia ministeriale della chirurgia universitaria di L’Aquila contribuisce a dare lustro a tutto l’ospedale oltreché allo stesso reparto in cui, tra l’altro, nel dicembre scorso, è stato effettuato il primo intervento in Abruzzo col robot per la chirurgia bariatrica, specialità che si occupa delle problematiche di persone obese. L’utilizzo del robot ha aperto in Abruzzo la strada a una moderna modalità di intervento nelle pratiche chirurgiche. All’ospedale dell’Aquila l’uso del braccio meccanico è ormai sempre più frequente tanto che viene adottato in un’ampia tipologia di interventi anche grazie all’entrata in funzione del secondo robot chirurgico.

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