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Sul rincaro energetico intervengono i consiglieri Stefano Palumbo e Paolo Romano. Palumbo dichiara in una nota: “Attivare immediatamente una commissione comunale dedicata al problema del caro energia e alle preoccupanti conseguenze che i vertiginosi aumenti delle bollette produrranno sulle famiglie, sulle attività economiche e sugli enti pubblici stessi, tra cui il comune dell’Aquila che ha recentemente incrementato nell’ultima variazione di bilancio la voce per le spese energetiche di circa 5,5 milioni di euro in aggiunta ai 3,6 milioni già aumentati nel 2022 rispetto all’anno precedente. All’Aquila in particolare si potrebbe ragionare su una distribuzione più concentrata degli alloggi del progetto CASE con un conseguente efficientamento dei consumi. Ma ci sarebbero tante altre soluzioni da adottare come quella delle Comunità Energetiche Rinnovabili, dove cittadini, attività commerciali, PA e imprese decidono di dotarsi di impianti comuni per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, con benefici ambientali, economici e sociali per tutti. Ricordo a tal proposito che nel Fondo Complementare al PNRR è previsto un apposito stanziamento, destinato alle aree colpite dal sisma 2009 e 2016, con un bando già emanato ed un termine ultimo per la presentazione delle domande fissato al 31 ottobre 2022”.

Romano afferma: “È oramai improcrastinabile discutere le misure contenitive da attuare sull’emergenza economica in atto. Presenterò per questo una richiesta di convocazione della III Commissione sul Sociale. La crescita dei prezzi sia dei beni energetici che, a caduta, dei beni alimentari impone azioni immediate per andare incontro a chi ne subirà maggiormente gli effetti: anziani, disabili, famiglie monoreddito. La politica cittadina e le istituzioni devono essere partecipi nel trovare soluzioni; può essere che i cittadini si rivolgano preoccupati solo a me? Bonus economico, sostegno ai canoni d’affitto, spese alimentari, accelerazione dei piani famiglia, liquidazione dei contributi legati alla disabilità (assegno di cura e vita indipendente) sono tutti strumenti già a disposizione dell’amministrazione che godono di risorse pronte all’utilizzo; serve però una pianificazione strategica complessiva, più robusta e celere di quella che purtroppo abbiamo visto negli anni della pandemia. Queste sono le priorità da mettere subito in campo. Gli inquilini Case e Map rischiano un vero e proprio salasso, soprattutto se pensiamo che per alcuni di loro si aggiungono le azioni di riscossione dell’Agenzia delle Entrate sul pregresso già inviato ma non pagato. A questo dobbiamo aggiungere gli ex inquilini Ater che ancora oggi abitano il progetto CASE a seguito delle inagibilita del sisma 2009 e che nonostante i proclami del centrodestra che dichiarava il problema risolto, subiscono ancora una sperequazione di trattamento pagando un canone, unico esempio a livello abruzzese, fino a 5 volte superiore agli affittuari Ater. Un quadro sociale a tinte fosche che ci urla che c’è di che essere preoccupati e che bisogna affrettarsi a dare soluzione”.

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