Territori Aperti è il progetto che nasce dalla collaborazione tra UnivAq e Comune dell’Aquila e Fondo Territori Lavoro Conoscenza di CGIL, CISL e UIL. Il progetto è basato sui principi della open science e su un’infrastruttura tecnologica innovativa per la raccolta, il trattamento e l’analisi dei dati: documentazione, formazione e ricerca sulla prevenzione e sulla gestione dei disastri e sui processi di ricostruzione materiale e immateriale delle aree colpite, con particolare attenzione alle questioni economiche e sociali, alla pianificazione territoriale e alle questioni sanitarie. Nell’ambito di questo progetto è stato realizzato un Master in management tecnico-amministrativo post-catastrofe negli enti locali, giunto alla quarta edizione, che ha formato 154 professionisti e ha dato vita al Toolkit Disaster Preparedness, una raccolta a disposizione di cittadini e istituzioni composta da più di 90 esperienze che sono confluite in 22 raccomandazioni per la gestione dei disastri, elaborate dagli esperti accademici a partire dalle tesi del Master e dai progetti del Comitato sisma centro Italia.
Inoltre, è stata realizzata un’infrastruttura tecnologica per integrare e rendere disponibili i dati raccolti e analizzati, 23 banche dati di open data collegate direttamente al sito, 14 approcci di analisi e metodi sviluppati, 3 applicazioni, 10 tesi universitarie, 56 pubblicazioni scientifiche di cui 35 in riviste e conferenze internazionali di prestigio, e 26 rapporti tecnici prodotti dal progetto. Attualmente 6 centri collaborano al sistema informativo e ben 10 enti (locali e nazionali) partecipanti alla rete di istituzioni coinvolte nel progetto. Il numero delle visite al sistema informativo è attualmente oltre 35.000 e il numero di downloads dei documenti pubblicati del Centro (pubblicazioni, deliverables, ecc.) è poco sotto i 21.000.
Oltre agli studenti universitari e a quelli del master, sono stati formati tre professionisti in ambito più strettamente tecnologico e sono stati svolti 27 tirocini interni. Nei cinque anni di progetto sono state assunte 39 figure professionali che grazie all’esperienza di Territori Aperti hanno potuto potenziare e ampliare le proprie conoscenze tecniche e le competenze trasversali, riuscendo tutti a progredire in tempi brevi nella propria carriera di lavoro. Il 26% dei contrattualizzati ha ottenuto un lavoro a tempo indeterminato. Il progetto Territori Aperti ha partecipato a più di 60 eventi e organizzato più di 15 eventi che ha attratto in media sopra i 100 partecipanti.
Di tutto ciò si è parlato oggi, venerdì 5 aprile, nel corso di un incontro in cui sono stati presentati i risultati di cinque anni di attività realizzate nell’ambito del progetto. All’evento di oggi hanno partecipato: il segretario generale della CGIL Maurizio Landini; Andrea Cuccello, della segreteria nazionale CISL; Ivana Veronese, della segreteria nazionale UIL; il rettore UnivAQ Edoardo Alesse; i professori UnivAQ Lelio Iapadre, Antinisca Di Marco e Donato Di Ludovico; Salvatore Provenzano e Raffaello Fico, titolari degli Uffici speciali della ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni del Cratere. Presente anche, in videocollegamento, Stefano Massini, attore, drammaturgo, scrittore e narratore.
L’incontro è stata l’occasione per discutere sulle prospettive future del centro e sul suo ruolo nei processi di ricostruzione delle aree colpite da disastri naturali e antropogenici.
Il segretario generale Cgil Maurizio Landini, nel suo intervento ha dichiarato: ““Il progetto che abbiamo deciso di finanziare rappresenta per il nostro sindacato un motivo di orgoglio: in una condizione di profonda difficoltà, favorire occasioni di studio è indubbiamente uno strumento per scommettere sullo sviluppo di territori che, dopo la tragedia, rischiano di essere abbandonati. Ma il successo di questo lavoro comune non deve fermarci, i nostri sforzi devono proseguire per garantire a questi territori la valorizzazione necessaria. E questo lo si fa a creando lavoro stabile e di qualità, investendo sulle grandi scommesse a cui siamo chiamati per affrontare le due grandi transizioni, quella ambientale e quella digitale. La Cgil non si fermerà e continuerà a battersi per tutto questo”.
Grande soddisfazione da parte del Rettore UnivAq Edoardo Alesse che dichiara gratitudine ed impegno alle sigle sindacali e a tutti coloro che hanno fatto progredire le idee progettuali raggiungendo risultati pregevoli.