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Nel primo pomeriggio il consigliere regionale e capogruppo Lega, Pietro Quaresimale, aveva annunciato che “le famiglie dei malati oncologici gravi hanno tempo fino al 30 settembre per presentare le domande per il rimborso delle spese sostenute per raggiungere e soggiornare nei luoghi di cura. I contributi, fissati fino a un massimo di 3000 euro l’anno a famiglia, – precisa Quaresimale –  coprono le spese di viaggio, vitto e alloggio sia per il malato che per l’accompagnatore. Hanno priorità di accesso ai rimborsi le famiglie che non hanno alcun reddito e quelle il cui componente affetto dalla patologia sia privo di reddito o abbia perso il posto di lavoro. Vengono rimborsate anche le spese sostenute per prestazioni presso strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate ubicate fuori dalla Regione Abruzzo”. Le istanze possono essere presentate dallo stesso paziente o da un familiare che lo rappresenta o dall’amministratore di sostegno, al Servizio Sanitario Territoriale della Asl in cui ricade il proprio comune di residenza.

Ma poco fa il vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, M5S, segnala un errore in merito alla diffusione del bando per la presentazione delle istanze d’accesso ai contributi di rimborso per i malati oncologici.

“Nei giorni scorsi sono stati pubblicati ben due Avvisi pubblici, uno sul sito della Ausl Pe e uno della Regione Abruzzo, con scadenza al 30 settembre 2020. Mi sono immediatamente attivato scrivendo al presidente di Regione, all’assessore competente e agli uffici, ciascuno per la propria parte di competenza, per adempiere alle dovute correzioni per arginare l’inevitabile confusione che si potrebbe generare nei richiedenti, a danno di persone doppiamente fragili e potenziali fruitori dei benefici economici. La legge e il regolamento attuativo stabiliscono, infatti, che l’avviso per la presentazione delle domande deve essere predisposto dal Servizio della Giunta regionale competente in materia di Politiche Sociali, in conformità all’impianto normativo approvato. Il link per la presentazione delle domande, presente a intermittenza sul portale della Ausl, quindi, non era corretto e non si capisce perché sia apparso. A seguito della mia segnalazione abbiamo ottenuto una pronta risposta sia da Regione Abruzzo, che si è attivata per sanare l’errore, sia dalla Asl che ci ha comunicato che provvederà alla soluzione del problema. Ora però – osserva – si rischia di vanificare l’impegno sia mio, ma anche degli uffici che hanno prontamente riconosciuto e sanato questa criticità, poiché in una nota diffusa dal capogruppo della Lega in Regione Abruzzo, Pietro Quaresimale,  sembra che sia stata comunicata la modalità di accesso al fondo sbagliata, ovvero quella della Asl. Questo forse accade quando si ha la fretta di intestarsi un lavoro portato avanti dal M5s per anni, senza però avere approfondito in ogni minima parte il provvedimento, diversamente da chi lo ha seguito fin dal principio e ne conosce benissimo l’iter legis. Dovrebbe essere chiaro, soprattutto a chi è alla guida di questa Regione, che a seguito di un lungo lavoro in V commissione, la titolarità per l’espletamento di tutte le fasi procedimentali scaturenti dall’applicazione del Regolamento di attuazione della L.R. n.42/2019, è stata ricondotta esclusivamente, e ribadisco esclusivamente, in capo al Servizio della Giunta Regionale competente in materia di politiche sociali, così come previsto dalla medesima L.R. 42/2019, art.3, comma 1. Il bando pubblicato dalla Ausl quindi era errato ed è assurdo che il capogruppo Lega non lo sappia – sottolinea Pettinari – Si sarebbero dovuti accorgere dell’errore, e non è accaduto, ma che almeno non si vada ad inficiare l’operato di chi ha immediatamente segnalato la criticità e si è attivato per risolverla. Perché si rischia che i cittadini che sono stati indotti in errore a presentare domanda alla Asl potrebbero vederla non accolta perché l’azienda sanitaria non è l’ente preposto a riceverla. Il M5S ha svolto un grandissimo lavoro per far approvare questa legge – conclude Pettinari – una storia normativa che parte dalla scorsa legislatura e che finalmente nel 2019 ha trovato compimento nell’approvazione della legge 42. Ci siamo battuti fermamente per dotare la Regione di questo importante strumento a sostegno dei familiari dei malati oncologici, non permetteremo che un errore commesso in qualche ufficio metta a rischio un aiuto così importante per gli abruzzesi”.

 

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