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POPOLI – Popoli, Villa Santa Lucia, Vittorito, Corfinio, Capestrano, Navelli, Ofena e Turrivalignani. Questi i primi otto comuni a deliberare a favore del mantenimento dell’ospedale di Popoli, approvando la proposta presentata dal movimento “Sempre avanti- indietro non si torna” che prevede la salvaguardia del nosocomio insieme al centro di eccellenza per la riabilitazione. La battaglia, dopo la massiccia manifestazione popolare dello scorso 29 ottobre, è entrata nel vivo. Sindaci della Valle Peligna, dell’Alta Val Pescara e dell’Aquilano si sono schierati a difesa del presidio, ponendosi di traverso alla trasformazione dell’ospedale in sola struttura riabilitativa. A trascinare un intero territorio alla mobilitazione è stato il movimento composto prevalentemente da medici, famiglie popolesi e cittadini. La delibera salva ospedale sarà adottata, man mano, dai rispettivi Consigli Comunali per poi approdare a Palazzo dell’Emiciclo. Il movimento non ci sta ad abbassare la guardia tant’è che sta organizzando un’altra manifestazione popolare per il 13 gennaio, questa volta a Pescara. Le adesioni sono state raccolte in piazza lo scorso 8 dicembre per continuare la mobilitazione al grido di “Avanti Tutta”. Sul piano istituzionale invece l’amministrazione comunale ha scelto la strada del ricorso al Tar contro il piano sanitario regionale. L’assise civica popolese ha ritenuto in effetti che i decreti 55 e 79, emanati dall’allora Commissario ad acta Luciano D’Alfonso, “sono fortemente lesivi di un interesse di primaria importanza non solo dei cittadini popolesi ma anche dei paesi della Val Pescara e della Valle Peligna”. I riflettori sull’ospedale di Popoli si sono riaccesi ieri quando, il consigliere regionale del M5S Domenico Pettinari, ha riportato le rimostranze dei pazienti del reparto di medicina che resterebbero al freddo durante le ore pomeridiane.

Andrea D’Aurelio

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