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L’AQUILA – La sinistra vincente alle amministrative ha tenuto una conferenza stampa oggi all’Emiciclo a cui hanno partecipato il segretario regionale del Pd, Michele Fina, quello provinciale di Chieti, Gianni Cordisco e dell’Aquila, Francesco Piacente, la presidente del partito, Manola Di Pasquale e il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci .

“Una vittoria dei territori, afferma Fina, dei cittadini che hanno scelto proposte amministrative molto radicate nelle città, percepite come prossime, vicine, solide, serie, capaci in questa fase così delicata. Poi, però, ci sono anche i numeri elettorali. Di Pangrazio e Ferrara hanno saputo interpretare con la loro proposta l’esigenza del territorio. In queste due città ci si sarebbe aspettato un risultato favorevole al centrodestra, invece viene battuto, al primo turno con risultati molto più bassi di un anno fa alle Europee, e clamorosamente al secondo turno, a Chieti addirittura con un ribaltamento totale. La Lega sostanzialmente è stata abbandonata e tradita dagli alleati – ha continuato Fina – I candidati hanno dato l’impressione di essere scelti dall’alto per le esigenze delle segreterie di partito. Così come il presidente della Regione è stato calato dall’alto, premiato da un vento molto forte per il centrodestra. Ora che il vento non tira più, non funziona. Per contro ci sono coalizioni civiche che interpretano i bisogni città. Questo deve essere un momento di discussione lungo qualche mese, con movimenti, corpi intermedi e associazioni con cui definire una alternativa credibile, sulla scorta di “Next generation You”. Il progetto per l’Abruzzo che parlerà a una regione diversa, con un’altra guida e un’altra idea, che deve fare i conti con ciò che accade. Il dialogo deve proseguire con maggiore determinazione. La sfida per le regionali comincia da qui”.

“Ha vinto la città di Chieti – ha detto Silvio Paolucci – che ha voluto bocciare dieci anni di pessima amministrazione e le modalità con cui il centrodestra ha voluto imporre la candidatura e adagiandosi sui risultati di quasi due anni fa. Il ragionamento è stato, come allora: mettiamo chiunque, anche un alieno come Marsilio, tanto viene Salvini, fa la piazzata e vinciamo. Non abbiamo bisogno di sindaci sul posto. Ha perso Marsilio. Da questo risultato parte la sfida per la Regione. Sapendo che con molto umiltà, senza l’arroganza degli altri, occorrerà costruirla passo passo, Comune dopo Comune, mese dopo mese. Territorio dopo territorio. Il Pd deve archiviare letture arroganti, investire su qualsiasi tipo di lettura orizzontale. Per il governo regionale non si apre la notte dei lunghi coltelli, ma la compatibilità oggi è complicata. La responsabilità del presidente è non aver tenuto la giunta compatta in entrambe le città in cui c’erano i favori del pronostico”.

“La sconfitta della Lega è una vittoria – ha concluso Piacente – che viviamo con umiltà e determinazione. Vogliamo ricostruire un campo in Abruzzo dove l’aria è cambiata, con il Pd come perno, arricchito dalle esperienze civiche”.

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