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L’AQUILA – Nel corso di un convegno  tenutosi stamani al Palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale dell’Abruzzo, che ha patrocinato l’evento e promosso la partecipazione di tutti i responsabili dei Consorzi abruzzesi., i Consorzi di bonifica abruzzesi hanno presentato progetti che prevedono una spesa di 700 milioni di euro per la ristrutturazione degli impianti ormai vetusti. Lavori resisi necessari per poter rientrare nel piano del Recovery Plan e che cambieranno il volto all’agricoltura abruzzese.

Il presidente Anbi, Francesco Vincenzi ha dichiarato: “Auspico che le risorse del Recovery Fund siano spese bene, rispettando i cronoprogrammi europei. Perché i cambiamenti climatici necessitano di incrementare urgentemente la resilienza dei territori, altrimenti si rischia di penalizzare ulteriormente l’agroalimentare italiano. Per questo offriamo al Paese un Piano Nazionale per l’efficientamento della rete idraulica, fatto di progetti definitivi ed esecutivi, cui manca cioè solo il finanziamento. Un’operazione capace di garantire oltre 21000 posti di lavoro, grazie ad oltre 4 miliardi di investimenti. L’Italia vincerà la sfida solo se saprà ridurre il gap fra Nord e Sud dell’Italia”.

Gli interventi più importanti individuati sono diciassette e sono distribuiti su tutti i territori dei Consorzi di bonifica regionali e prevedono la messa in sicurezza degli invasi, l’ammodernamento delle condutture idriche, il revamping energetico, la ripulitura e risagomatura delle opere irrigue, le realizzazioni di impianti irrigui, la messa in sicurezza degli invasi di carattere regionale e la loro verifica sismica.

Paolo Costanzi, commissario del Consorzio Centro, nel suo intervento dichiara: “Puntiamo a garantire sia la funzionalità delle reti e degli impianti che l’approvvigionamento idrico in continuità. Immaginiamo interventi che non siano di semplice manutenzione ordinaria o di piccola manutenzione straordinaria, per come conciliabile con i bilanci consortili, ma di vera e propria ricostruzione, sostenuta pertanto da risorse economiche di carattere straordinario. Dobbiamo intervenire sulle infrastrutture principali quali dighe e traverse, sulle adduttrici attraverso il rifacimento e la sostituzione e sulle interconnessioni acquedottistiche attraverso nuove bretelle di collegamento. Non vanno trascurate, infine, le proposte progettuali per il risparmio idrico e misura dell’acqua erogata, in linea con le più recenti direttive comunitarie”, conclude Costanzi.

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