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Proiettile inviato a Paolucci, la politica abruzzese fa quadrato ...

L’Aquila: dopo tante polemiche, il consiglio regionale ha approvato la norma che corregge il “Cura Abruzzo” cosi da evitare il contenzioso di illeggittimità davanti la Corte Costituzionale. La legge, la prima di sostegno a famiglie, imprese, associazioni ed enti, potrebbe perdere, però, a causa dei correttivi, la portata economica annunciata in fase di varo: dai cento milioni potenziali si potrebbe passare a molto meno, 20-30.

Almeno questo ha denunciato il centrosinistra. Le principali correzioni riguardano la riforma della “pace fiscale” che impedisce si possano coinvolgere i privati che operano nella sanità.

Per l’ex assessore alla sanità questa è una vittoria. Il vero dubbio che abbiamo –afferma Paolucci- è che se si prova a chiedere, dal dg in giù, ai vari capi dipartimento, ai dirigenti, quante risorse stanziano ‘Cura Abruzzo 1 e 2’ nessuno è in grado di darci una risposta. La pace fiscale era un condono tombale per qualche potere forte che avrebbe costretto la Regione a sottrarre decine e decine di milioni di euro dalle cure dei cittadini. Sfidare il mondo della sanità privata è sfidare un pezzo di poteri forti. Un pezzo di informazione è regolato in ragione della sanità privata. Ma un consiglio è autorevole se accetta la sfida di parlare con libertà, senza timori e censure. Sono contento che la battaglia abbia dato ragione a chi l’ha sostenuta fin dall’inizio”.

Il centrosinistra, a fine seduta, ha rincarato la dose: “Degli oltre 100 milioni annunciati dal governo regionale di centrodestra durante la gestazione dei provvedimenti a sostegno delle famiglie e delle imprese abruzzesi dalla Giunta, sono veramente una minima parte quelli al momento erogati o utilizzati allo scopo. La giunta si è dimostrata lenta anche durante la pandemia, tant’è che a distanza di oltre 2 mesi dall’approvazione del Cura Abruzzo 1, meno del 30% della dotazione finanziaria complessiva annunciata è stato impegnato” hanno detto Silvio Paolucci, Americo Di Benedetto e Sandro Mariani.

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