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La Regione Abruzzo, dopo la richiesta dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo, ha comunicato l’ipotesi di suddivisione tra le province della riduzione delle 11 autonomie scolastiche: 4 tagli in provincia di Chieti, 3 in provincia di L’Aquila, 2 in provincia di Pescara e 2 in provincia di Teramo. Saranno ora i comuni e le province a esprimere il loro parere entro il 20 novembre prossimo e per questo la CISL Scuola Abruzzo Molise ha richiesto la convocazione urgente dei tavoli provinciali di concertazione. La sostanziale modifica ai criteri introdotta dalla Regione Abruzzo solo il 17 ottobre rende anche necessaria la ripetizione delle riunioni già svolte, oltre che quelle rinviate in attesa della modifica o proprio non ancora svolte. Il taglio delle istituzioni scolastiche a livello nazionale corrisponde, a regime e quindi fra diversi anni, appena ad un caffè all’anno per ogni italiano, in Abruzzo nemmeno a quello. Continuiamo a chiederci se era davvero necessario alla stabilità economica dello stato italiano prevedere nella finanziaria 2023 l’ennesimo taglio per la scuola e soprattutto ancora un intervento nella rete scolastica che non ha il valore appena di un caffè all’anno.

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