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Dopo le polemiche alzate da Sara Marcozzi, capogruppo M5S, i rappresentanti di Fratelli d’Italia chiedono le scuse da parte del movimento visto che sono arrivati plausi alle regioni Abruzzo e Umbria che hanno permesso l’identificazione in Italia delle due varianti del virus proprio grazie allo screening di massa. Con toni di elogio, il consigliere di Fratelli d’Italia e presidente della commissione sanità Mario Quaglieri riporta la dichiarazione del direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, riguardo i numerosi screening effettuati in Abruzzo e sulle analisi utili ad identificare la presenza della variante inglese: “Quale miglior risposta – se mai ce ne fosse ancora bisogno – alle idiozie raccontate dal Movimento 5 Stelle sulla campagna dei test di massa promossa da questo governo regionale che, invece, trova elogi altrove. Da ogni dove, direi” ribadendo a gran voce che “gli screening sulla popolazione condotti della Regione rappresentano un modello di efficienza, sapevo e so di affermare il vero – come è nel nostro stile – al contrario di chi cerca di screditare ad ogni costo l’operato del governo Marsilio, con affermazioni mendaci e sconsiderate ed accanimenti isterici” conclude Rezza.

“In provincia di Chieti sono stati fatti molti screening con tamponi ripetuti sulla popolazione e nei Comuni dove è stata identificata la variante”, cita testualmente Quaglieri. “Chieti è molto vicina all’area metropolitana di Pescara e si sta facendo una implementazione delle zone rosse in alcuni dei Comuni colpiti. Ci attendiamo delle scuse – rivolte ai cittadini abruzzesi – o evitino, loro, di rispondere, in segno di una minima parvenza di onestà intellettuale”, conclude il direttore della prevenzione del ministero della Salute “perché quella no che non può essere appresa in nessuna facoltà universitaria”.

“Il Presidente della Commissione Sanità Mario Quaglieri continua la propria opera di mistificazione della realta’, un atteggiamento tipico della sua forza politica Fratelli d’Italia. Finge di non capire le questioni di merito che abbiamo posto, preferendo buttarla in caciara ed evitare di dare risposte reali. Nessuno e’ contro lo screening di massa. Se per controllare il territorio e trovare il maggior numero possibile di positivi al Covid-19, interrompendo la catena dei contagi, fossero sempre stati utilizzati esclusivamente tamponi molecolari, non avremmo sollevato alcun dubbio”. Risponde la Capogruppo M5s in Regione Abruzzo Sara Marcozzi. “Il problema – sostiene – nasce nel momento in cui la Giunta regionale sceglie di effettuare gli screening con i test antigenici rapidi, lo ripeto, i test rapidi! Come riportano alcune pubblicazioni, infatti, ogni 10 negativi individuati dai test rapidi 3 sarebbero in realta’ positivi” – “Alla luce di questo dato allarmante – prosegue Marcozzi – ci chiediamo se sia realmente corretto utilizzarli nella consapevolezza di lasciare che circolino liberamente persone positive convinte di essere negative! Persone che potrebbero erroneamente abbassare la guardia e contribuire all’espansione del contagio. Prendiamo l’esempio del test pilota di Bolzano, dove a seguito di uno screening di massa effettuato nelle settimane scorse, e’ stato necessario istituire un nuovo lockdown duro per l’esplosione del virus. Si tratta quindi di un metodo che ha delle falle, sulle quali chiediamo di fare chiarezza prevenendo ogni rischio. Per questo motivo ritengo che il vero comportamento irresponsabile sia quello di una Giunta regionale che non fa una campagna di comunicazione a tappeto per tutti i cittadini risultati negativi al test rapido, invitandoli comunque a seguire le stesse cautele, come se il test non fosse mai stato effettuato. Sono questioni da porsi prima di intervenire in maniera massiccia su tutto il territorio per evitare di fare danni alla salute dei cittadini e alle casse di Regione Abruzzo. Ma purtroppo – conclude Marcozzi – non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire. Invito nuovamente Quaglieri a rispondere a nel merito, ammesso che ne sia capace”.

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