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Sperando che la campagna vaccinazioni non diventi campagna elettorale, riportiamo gli interventi di oggi sui vaccini. Da un lato, il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci che afferma:

“Indispensabile sapere come e dove partirà la campagna dei vaccini antinfluenzali della Regione Abruzzo, cosa che ci è ancora ignota e che abbiamo formalmente chiesto nel corso dell’ultima Commissione regionale al direttore del Dipartimento di sanità della Regione Abruzzo, D’Amario. Incontro, da cui è emersa anche la disorganizzazione totale sul territorio, che impedisce ai possibili fruitori di sapere come fare per vaccinarsi. Abbiamo avuto risposte insoddisfacenti – dice l’ex assessore alla Sanità – allo stesso modo dei medici, dei farmacisti, degli addetti ai lavori del settore che reclamano istruzioni che a campagna vaccinale iniziata ancora mancano. L’Abruzzo è fra le poche regioni d’Italia che non potranno assicurare la piena copertura delle richieste. In questo momento storico il vaccino è fondamentale per la diagnosi differenziata rispetto ai casi di contagio del virus, potendo escludere i soggetti che si sono vaccinati. Studi recentissimi affermano anche che il vaccino innalza la barriera immunitaria, e comunque resta fondamentale per la prevenzione, perché può attenuare il numero di contagi, ricoveri e morti.

Resta ancora da capire perché la Regione abbia atteso tanto con gli atti e le decisioni, sapendo che l’emergenza affrontata in primavera andava combattuta anche con la prevenzione, come hanno fatto le altre regioni che per tempo hanno fatto scorte di vaccini. E, soprattutto, come farà a far funzionare la campagna, di cui sia gli addetti ai lavori, che i cittadini, continuano a sapere ben poco e molto in ritardo”.

Interviene anche il presidente di Assofarm, l’aquilano Venanzio Gizzi: “Per le farmacie comunali Italiane il problema non sta solo nei volumi esigui riservati alle fasce non protette, ma nelle inefficienze distributive e soprattutto nei riverberi che tutto ciò avrà sul sistema economico e sanitario del Paese. Temiamo l’innescarsi reazione a catena di problemi – spiega il manager aquilano – che non possiamo permetterci e che sarebbe stata facilmente evitabile se avessimo adottato sistemi di somministrazione più pratici e comunque sicuri”.

Dall’altro lato, arriva la risposta dell’assessore alla sanità Nicoletta Verì: “Spiace dovermi ripetere, ma quando si creano situazioni di confusione che possono ingenerare timori e allarmi tra i cittadini è giusto che torni a ribadire che in Abruzzo non c’è alcuna emergenza riguardante i vaccini antinfluenzali. Come spiegato in più occasioni, nelle prime settimane sarà data la precedenza ai soggetti a rischio, che verranno contattati dalle Asl con la cosiddetta ‘chiamata attiva’. Successivamente si passerà alle altre categorie individuate dai protocolli sanitari, vale a dire anziani, ospiti di strutture socio-sanitarie o case di riposo, operatori sanitari e bambini da 6 mesi a 6 anni, secondo un cronoprogramma ben preciso che non lascerà nessuno indietro

Le attività di vaccinazione sono gestite dai distretti sanitari, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, che organizzeranno la somministrazione secondo agende prestabilite, anche perché sono ancora in vigore le norme anti contagio che regolano gli accessi ai servizi sanitari. Evitiamo, quindi di diffondere panico tra i cittadini, perché le forniture dei vaccini saranno assicurate costantemente anche in base all’obbligo per le Regioni che hanno acquistato dosi in quantità eccessiva, di ridistribuirle alle altre che hanno visto le proprie gare andare deserte per l’andamento del mercato. Come ho già spiegato, infatti, le aziende produttrici hanno avuto convenienza a partecipare ai bandi delle Regioni più grandi, indirizzando i quantitativi prodotti su quelle procedure. Un meccanismo che ha penalizzato diverse Regioni, come l’Abruzzo, ma che è stato corretto dal Ministero. Vogliono far apparire la campagna vaccinale come un qualcosa che inizia e finisce domani. Non è così e non è mai stato così, perché le vaccinazioni andranno avanti per settimane. E voglio rimarcare che la Regione provvede al reperimento delle dosi solo per le categorie individuate dai provvedimenti programmatori”

Dunque, domani giovedì 1 Ottobre partirà la campagna in tutte le Asl.

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