banner
banner

SULMONA – Ci vorrebbe un centro di senologia per rilanciare l’ospedale di Sulmona. Ne è convinto Giuseppe Verrocchi, ginecologo ed ex primario del reparto di ostretricia e ginecologia, che ieri sera ha rilanciato la proposta nella rubrica sociale “Un Occhio per Tutti” di onda tv. Dopo aver detto la sua sul riordino della rete ospedaliera e sul futuro del punto nascita peligno, l’ex primario ha spiegato che la rinascita del nosocomio sulmonese passa anche attraverso l’introduzione del centro di senologia perché “le patologie alla mammella sono aumentate di quattro-cinque volte”. “Per un intervento di carcinoma mammario gli utenti devono fare il giro non solo di  tutto l’Abruzzo”- incalza Verrocchi- “ ma si trovano costretti a recarsi a Milano, Bologna e a Roma”. “Qui si potrebbe mettere un centro del genere. L’oncologia ce l’abbiamo”- rincara il ginecologo- “e un polo di senologia è importantissimo perché siamo alla mercé di tutti gli ospedali solo per eseguire un intervento di neoplasia mammaria”. Un centro del genere secondo Verrocchi oltre a rilanciare l’ospedale, creerebbe anche un filo diretto con il punto nascita. Il ginecologo è stato primario del reparto di ostetrica e ginecologia prima dal 1975 al 1979 e poi dal 1990 al 2008, fino a quando subentrò l’ex sindaco e attuale assessore Paolo Santarelli. “Se oggi le cose stanno così è colpa della politica che ha deciso di far morire il punto nascita, non fornendo l’ospedale di attrezzature e non mettendo a norma i reparti”- tuona Verrocchi- che parlando del futuro del reparto spezza una lancia a favore del parto senza dolore. “Questa zona può aumentare il numero di parti se si continua ad usare il gas analgesico che riduce del 50% le ore di travaglio e i parti cesarei”, rimarca l’ex primario. “Una tecnica”- prosegue- “che può essere migliorata con la presenza degli anestesisti. Verrocchi chiosa con un appello al personale del punto nascita. “Vada avanti e interpelli la politica per fare il concorso da primario. Non siamo gli unici ad avere un punto nascita con 200 parti”.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento