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L’opposizione in Consiglio comunale ha votato favorevolmente il PEBA (Piano di Abbattimento delle Barriere Architettoniche) come ha fatto sin dai primi atti e lo ha fatto con quel senso di responsabilità che richiedono le grandi questioni. Nessun merito invece va invece a questa Amministrazione che non ha mai considerato il Peba una priorità. Mai ne ha accelerato il percorso che avrebbe dovuto terminare a maggio 2020 e non a giugno 2023, mai ha voluto capire quei vuoti che adesso richiederanno sforzi e tempo per essere colmati.
Al PEBA mancano infatti:
•le modifiche/integrazioni al Regolamento Edilizio, al Piano di Protezione civile e al PUMS a cui deve per forza uniformarsi.
•la quantificazione degli interventi, l’indicazione di stanziamenti e la programmazione degli stessi.
•una sostanziale parte di città, perché, così come concepito, riguarda solo il centro storico e il polo di Coppito.
Al PEBA manca persino l’accessibilità da parte del cittadino, perché manca la sua presenza ben visibile nel sito del Comune dell’Aquila dove campeggia ancora Vinci il Virus. Di più: se una famiglia o una persona disabile volesse ricercare nel sito internet del Comune il PEBA, le misure a disposizione per la disabilità, gli avvisi o i tempi di erogazione dei contributi, avrebbe difficoltà. Gli stessi addetti ai lavori fanno difficoltà a capire cosa esiste per la disabilità e a ritrovare un filo conduttore all’interno del sito dell’ente. Ecco perché credo che si debba parlare anche di creare una sezione sulla disabilità specifica nella homepage del sito comunale, immediatamente accessibile e rintracciabile. Purtroppo il vicesindaco non ha inteso accettare i miei emendamenti che avrebbero voluto correggere almeno alcune di queste storture.
Andrebbe inoltre fatta un’opportuna riflessione sulla figura del Disability Manager che dovrebbe diventare la figura intersettoriale di riferimento per tutte le politiche riguardanti la disabilità, incluse le misure inserite nel piano sociale d’ambito 2023/2025.
Nella discussione non è stato affrontato neanche il discorso del design for all che, deliberato dalla Giunta nel 2018, avrebbe dovuto portare all’attenzione dell’assise civica e dei cittadini risultati ed effetti chiari per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli appalti pubblici già affidati, mostrando quelle premialità di una costruzione sostenibile e accessibile di cui invece non si vede traccia alcuna.
Per capire quanto poco interessino le persone disabili a questa amministrazione basta fare solo un esempio: i dispositivi semaforici per non vedenti. Dall’annuncio del vicesindaco di nuovi attraversamenti pedonali con semafori dotati di segnalazioni acustiche, pavimentazione e percorso tattile, adeguati alle esigenze dei non vedenti del lontano 2021, non vi è stata neanche un’azione consequenziale, anzi nelle pieghe del bilancio sembra non siano neanche più ricomprese le risorse a supporto di quell’opera.

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