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L’Appennino centrale conserva un patrimonio di biodiversità senza eguali, l’opera di ricostruzione e riparazione del cratere sisma 2016 non solo presta la massima attenzione alle dinamiche naturali ma si propone di sviluppare le condizioni più favorevoli per permettere la piena integrazione dell’uomo con l’ecosistema. Il modello di ricostruzione/riparazione dell’Appennino centrale è stato presentato come buona pratica sia alla COP 28 di Dubai che al G7 Ambiente a Torino. Un vero e proprio laboratorio nel quale si applicano soluzioni che rispondono in modo pragmatico e senza ideologie alle necessità del territorio. “La messa in sicurezza di un’area come quella del cratere sisma 2016 – ha dichiarato il Commissario Castelli – non può limitarsi alle abitazioni, dobbiamo intervenire su tutto il territorio, oggi in gran parte abbandonato, che senza un presidio diventa una minaccia per le popolazioni e la biodiversità. Stiamo dimostrando che le strategie pensate a livello globale necessitano dell’apporto delle caratteristiche dei luoghi. Nel nostro Appennino l’intreccio uomo-natura ha origini millenarie, nessuno si salva da solo – ha concluso Castelli – per queste ragioni ogni nostro intervento rappresenta un contributo sia per l’uomo che per la biodiversità”.

La Struttura commissariale sisma 2016 ha firmato, poi, una serie di decreti per l’avanzamento delle procedure di ricostruzione di alcune scuole abruzzesi. Si tratta in particolare dell’Istituto Superiore B. Spaventa (corpo ovest) nel Comune di Città Sant’Angelo (Pescara) e di due scuole della provincia di Teramo: la scuola dell’infanzia Leognano nel Comune di Montorio al Vomano e il Complesso scolastico Forti nella frazione Nerito del Comune di Crognaleto. In totale, i decreti trasferiscono oltre 529 mila euro all’Ufficio speciale ricostruzione Abruzzo. Nel dettaglio: per l’istituto Superiore B. Spaventa, che ha un importo programmato di 1,2 milioni, sono trasferiti 99 mila euro a saldo. Per la scuola dell’infanzia Leognano, il decreto trasferisce circa 153 mila euro, che rappresenta un acconto del 20% del contributo programmato di 390 mila euro, incluso un incremento dai fondi speciali per le compensazioni e il fondo integrativo per la ricostruzione pubblica. Infine per il complesso scolastico Forti vengono trasferiti 274 mila euro, su circa 1,4 milioni di euro programmati.

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