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Estate rovente in Regione, non solo a causa delle temperature che si stanno innalzando, ma soprattutto per lo scambio alquanto acceso tra maggioranza e opposizione. Quest’ultima aveva accusato la maggioranza di aver perso i finanziamenti del masterplan.

A questa accusa risponde il governatore Marsilio: “Si sono messi ad alimentare una campagna vergognosa sul territorio, fesserie e bugie, Fanno mistificazione elettorale e il Pd non ha argomenti da spendere: se l’Abruzzo rischiava davvero un definanziamento era solo per colpa delle amministrazioni precedenti. Abbiamo trovato opere allo stato di piani di fattibilità dopo oltre sei anni. Questa è gente che si dovrebbe vergognare per aver governato l’Abruzzo in questa maniera. L’accordo + imposto dal loro governo: lo dovrebbero sapere questi asini saccenti”.

Ed arriva la replica per nulla pacata del centrosinistra nelle parole del capogruppo del PD Paolucci, Pepe, Blasioli, Pietrucci, Di Benedetto (Legnini Presidente), Mariani (Abruzzo in comune), Marianna Scoccia (Udc).

Tutti concordi nell’affermare che quella di Marsilio è “una  Giunta regionale ferma, incapace di governare e programmare: leggi senza copertura e pesantemente osservate, cancellati i fondi Masterplan su opere solo da cantierare, inesistente la programmazione sanitaria, disastroso l’approccio su urbanistica, rifiuti e commercio, fondi europei: e c’è chi fa conferenze pomeridiane in pieno agosto per insultare chi più volte lo ha messo in guardia dagli errori puntualmente commessi e che grida da mesi perché in un anno e mezzo di governo l’Abruzzo avrebbe avuto diritto almeno al minimo sindacale. La verità è che tanto nervosismo del presidente rivela che la nostra opinione su questi mesi di governo del centrodestra ha colto nel segno. Marsilio è un alieno, spesso anche nella sua maggioranza e i provvedimenti della sua gestione lo attestano. Mai nella sua storia legislativa l’Abruzzo aveva registrato una produzione normativa tanto confusionaria e approssimativa e tale mancanza di programmazione, frutto della fretta di incasellare risorse, consenso e propaganda, a scapito della qualità e dell’utilità degli ultimi provvedimenti, cosa che non siamo noi a dirlo ma ben 4 ministeri diversi che li hanno censurati”.

Insomma….ci vorranno forti temporali sull’Emiciclo per spegnere i “bollori” di questi giorni!

 

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