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Dall’1 al 5 novembre Pettorano Sul Gizio sarà la sede scelta per l’Appennino Centrale come scenario di ispirazione per numerose realtà europee che si occupano di rewilding e che desiderano crescere e lavorare insieme. Occorre prima di tutto spiegare ai lettori che non conoscono questa sorta di filosofia di cosa si tratta. In breve, è il recupero di aree selvatiche dove si possono reintrodurre specie quasi estinte e ricostruirne l’habitat. pettoranoAd esempio reintroducendo animali selvatici (si occuperanno loro di dissodare la terra), o riaprire vecchie vie d’acqua, racchiuse in canali per l’agricoltura, e restituirle al lavoro paziente e sicuro dei castori. Bisogna togliere dighe, eliminare sbarre e cancellare confini. E’ una forma di ripristino ecologico con un’enfasi sugli esseri umani che fanno un passo indietro e lasciano un’area alla natura. Mentre le iniziative di re-wilding possono essere controverse, le Nazioni Unite hanno elencato il re-wilding come uno dei diversi metodi necessari per ottenere un ripristino su larga scala degli ecosistemi naturali, che secondo loro deve essere realizzato entro il 2030. le principali organizzazioni internazionali per la conservazione hanno incorporato il rewilding in progetti per proteggere e ripristinare aree selvagge su ampia scala. L’Appennino centrale è caratterizzato da una ricca diversità di ecosistemi e, quindi, anche di specie selvatiche. Tra gli habitat più importanti vi sono le faggete, le radure scoscese e le praterie d’alta quota. L’abitante più carismatico e famoso delle foreste montane, qui, è l’orso bruno marsicano, ma c’è anche il lupo grigio, il camoscio appenninico, il cervo, l’aquila reale, avvoltoi ed un’incredibile serie di endemismi. avvoltoioCiò fornisce opportunità per vere esperienze di natura mediterranea selvaggia in Appennino. Grazie alla disponibilità e collaborazione del Comune di Pettorano, della Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio e della Soc. Coop. Valleluna, il piccolo centro abruzzese è stato scelto per ospitare, in presenza, Rewilding Europe e Rewilding Apennines. I partecipanti saranno 36 da 12 diverse nazioni europee e per la prima volta si incontreranno per discutere di pratiche rewilding. I 4 giorni di lavoro vedranno uno scambio reciproco di esperienze tra i partecipanti attraverso presentazioni ed esercitazioni interattive, la sperimentazione di nuove soluzioni a beneficio sia della natura sia delle comunità locali, momenti di ispirazione attraverso attività rewilding svolte insieme sul campo qui, in Appennino centrale, e la ricerca di modi creativi per far crescere il movimento rewilding in Europa. Non mancheranno poi momenti divertenti e di svago volti a favorire le relazioni interpersonali e a rafforzare il sentimento di un’esperienza mai realizzata finora, nella Bear Smart Community Genzana. I temi verranno affrontati e approfonditi in cinque moduli: connettere scienza e pratica del rewilding; rendere sempre più auto sostenibili gli ecosistemi riducendo gli interventi umani; il ritorno spontaneo della fauna selvatica e la coesistenza: il caso dell’Appennino centrale; comunicare il rewilding come narrativa del 21° secolo; le opportunità economiche emergenti del rewilding. L’esperienza dell’European Rewilding Network a Pettorano sul Gizio vuole essere anche un’importante opportunità per la comunità locale di crescita culturale, scambio e beneficio economico, perché i partecipanti di questo evento internazionale risiederanno in alloggi di ospitalità diffusa con i quali proprietari Rewilding Apennines ha intrapreso un rapporto di collaborazione e fiducia reciproche. L’auspicio è che la Bear Smart Community Genzana sia sempre più meta di iniziative come questa, a dimostrazione che il rewilding e la coesistenza uomo-fauna selvatica possono garantire benefici concreti e opportunità di sviluppo locale.

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