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Resta avvolta nel mistero la tragica vicenda del ritrovamento del cadavere nel sacco a pelo all’interno di una grotta in località Castrovalva, frazione di Anversa degli Abruzzi. È terminata intorno alle 14 di oggi l’autopsia eseguita, nell’ospedale di Chieti, dall’anatomopatologo, Pietro Falco, che dovrà eseguire ulteriori accertamenti per dare un nome e volto al cadavere, come disposto dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, titolare del caso. Le risultanze dell’esame peritale, al momento, non risponderebbero alle tante domande aperte né consentirebbero di spostare le indagini su una direzione piuttosto che su un’altra. Tuttavia dalle indiscrezioni trapelate, non avrebbe perso quota l’ipotesi di un occultamento di cadavere e di un omicidio, nonostante non siano stati riscontrati segni di violenza sul cadavere. Vista la complessità della vicenda gli investigatori mantengono le bocche cucite. Quello che si sa è  che si ricorrerà all’esame del dna e che la salma domattina sarà trasferita nella cella frigorifera dell’obitorio dell’ospedale di Sulmona, con la speranza di venire a capo della sua identità. Le ricerche del Nucleo Operativo di Pescara, sulle denunce di scomparsa presentate nell’ultimo periodo, non avrebbero portato ad alcun esito. Almeno per il momento. Secondo gli addetti ai lavori più che un viandante o senza tetto, il cadavere in avanzatissimo stato di decomposizione ( la morte sarebbe subentrata almeno dieci giorni prima dalla data del ritrovamento del 30 luglio) potrebbe appartenere ad un pastore di nazionalità straniera. Questo spiegherebbe la totale assenza di ricerche. Ma anche su questo vanno svolti ulteriori accertamenti. Il giallo non è stato risolto e ci vorrà probabilmente nel tempo.

 

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