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Il Tribunale del Riesame dell’Aquila ha revocato la misura degli arresti domiciliari di T.P., Dirigente della ASL di Pescara indagata per corruzione e turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Pescara su appalti pilotati nella sanità abruzzese, sostituendola con il divieto temporaneo di un anno di ricoprire cariche pubbliche. Il provvedimento è stato accolto con favore dall’avv. Nicola Menardo dello Studio Grande Stevens, che con l’avv. Vincenzo di Girolamo assiste la funzionaria originaria di Pratola: “Il Tribunale del
Riesame ha operato una valutazione equilibrata degli atti d’indagine, che consentirà alla nostra assistita una maggiore serenità nel prendere posizione, a tempo debito, sulle accuse che le sono rivolte”. La 63 enne era finita agli arresti domiciliari con l’accusa di aver orientato le gare d’appalto per la sua scalata professionale. Nel mirino dell’inchiesta, coordinata dal pm Andrea Di Giovanni, cinque gare di appalto indette dalla Asl per un valore complessivo di circa 35 milioni di euro. I cinque arrestati sono accusati di turbativa d’asta e corruzione. La funzionaria pratolana, in particolare, avrebbe orientato le gare per la sua scalata professionale. L’inchiesta in totale conta 13 indagati, tra i quali ci sono il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, e l’ex sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli.

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