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SULMONA – In centinaia alla marcia celestiniana che ha illuminato il Morrone. Tutti con la fiaccola accesa in mano, nel nome di Celestino, per non perdere il legame con la storia, la tradizione e l’identità di una comunità. Un’edizione piena di novità quella del 2018 che ha visto, per la prima volta, i sindaci di Sulmona e Pratola Peligna marciare insieme in segno di unità. Ma nel cammino celestiniano si è registrato anche l’esordio del vescovo di Sulmona-Valva mons. Michele Fusco che ha ricordato l’importanza di essere Chiesa nella notte di Pentecoste. Il lungo serpentone ha preso le mosse come sempre all’imbrunire, con qualche minuto di ritardo sulla tabella di marcia, dall’Eremo di Celestino V. Un percorso che ha riportato alla mente la storia di Celestino, il papa non del rifiuto ma della rinuncia, in quei luoghi suggestivi. La fiaccolata è approdata anche all’Abbazia Celestinana, un’altra delle novità di quest’anno. “Si tratta di un patrimonio immateriale da valorizzare e difendere”- è intervenuta Annamaria Casini, sindaco di Sulmona, che ha aperto la marcia con la fiaccola in mano. Assieme a lei, oltre al vescovo Fusco, anche il neo assessore alla cultura Alessandro Bencivenga e il sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino che ha ringraziato l’associazione Celestinana che, con il suo Presidente Giulio Mastrogiuseppe, ha consentito lo svolgimento della consueta fiaccolata che ha illuminato l’Eremo e anche la frazione di Bagnaturo in festa.

Andrea D’Aurelio

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