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SULMONA – Era finito sotto inchiesta per aver minacciato in modo grave e aver maltrattato la moglie ma il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Giuseppe Ferruccio, lo ha prosciolto perché il fatto non sussiste. Per S.G., 50 enne di Pratola Peligna, è arrivata ieri la sentenza di non luogo a procedere al termine dell’udienza preliminare davanti al Gup. Per l’uomo si chiude così un incubo giudiziario anche se la vicenda è destinata ancora a far parlare di sé perché il 50 enne, per il tramite del suo avvocato Alessandro Margiotta, ha già annunciato di voler procedere per calunnia nei confronti della ormai ex consorte, vista la formula di proscioglimento. Ma andiamo con ordine. I fatti si riferiscono a due distinti episodi, il primo contestato il 10 luglio 2015 e l’altro da inizio agosto a fine novembre 2018. L’uomo era accusato infatti di aver minacciato in modo grave  e ripetutamente la moglie, intenzionata a separarsi legalmente, dicendole “ti mando a vivere sotto i ponti, ti rovino e ti ammazzo”, passandosi il dito sotto il mento. Come pure, stando al capo d’imputazione, il 50 enne era finito sotto inchiesta con l’accusa di aver impedito alla moglie l’uso di elettrodomestici per limitare i consumi, per aver danneggiato l’auto con un calcio, sputandole addosso e apostrofandola con parole poco signorili davanti ai figli e a terze persone, minacciandola anche di morte. Un quadro accusatorio grave e solido che pure è decaduto in sede di udienza preliminare. Il Gup ha infatti ascoltato tre familiari più stretti a conoscenza della vicenda che non hanno confermato la versione dei fatti resa dalla donna. E’ stata quindi pronunciata la sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. “Una formula di proscioglimento che sicuramente porterà il mio assistito a procedere per la calunnia nei confronti dell’ex moglie, viste le gravi accuse che gli sono state contestate, tutte infondate”- conclude l’avvocato Margiotta.

Andrea D’Aurelio

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