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Una giornata faticosa in questa giornata in seno al Consiglio Regionale che pian piano sta delineando i confini della crisi in maggioranza.

Dal punto di vista dei lavori di Giunta, è stato approvata la Legge Europea (partecipazione alla formazione e all’attuazione del diritto europeo – verifica del rispetto di principio di sussidiarietà).

Il provvedimento è stato approvato all’unanimità, ma prima dell’inizio dei lavori la Lega ha saputo creare scompiglio e nervosismo. Un comportamento mirato per rimarcare il peso della compagine del Carroccio in Giunta. Infatti, il coordinatore regionale della Lega, Luigi D’Eramo, aveva fissato un vertice di partito per stamane, alla stessa ora della Commissione. Una decisione che, di fatto, ha significato far slittare i lavori di un’ora.

“Al di là delle polemiche, va registrato che il provvedimento è stato approvato dalla maggioranza in maniera compatta. Abbiamo avuto dei disguidi per l’inizio dei lavori ma stiamo parlando di un’ora di ritardo rispetto al previsto. Non mi sembra un grande problema”, ha dichiarato Angelosante, Presidente della Commissione Politiche Europee, della Lega.

Polemiche accese soprattutto da Sara Marcozzi (M5S) che aveva stigmatizzato l’atteggiamento del partito con parole durissime. “È un comportamento vergognoso e irresponsabile quello tenuto dagli esponenti regionali della Lega in Abruzzo, che hanno scelto di anteporre gli interessi di partito al lavoro urgente, da portare a conclusione in Consiglio regionale, per dare sostegno ai cittadini. La decisione di disertare le sedute delle Commissioni di questa mattina, impedendone il regolare svolgimento, per prendere parte a una non meglio precisata riunione interna, più che un attacco agli alleati (o forse è meglio dire ormai ex alleati) di centrodestra, è uno sgarbo ai cittadini. In questo momento di grave crisi economica e sanitaria a seguito della pandemia da Covid-19, gli abruzzesi finiscono per essere vittime incolpevoli di un illogico gioco di potere, venendo lasciati sempre in secondo piano davanti ai litigi continui di questo centrodestra ormai allo sbaraglio”.

“Uno spettacolo veramente vergognoso quello messo in scena dalla maggioranza di centrodestra oggi, regolamenti di conti, debiti fuori bilancio basati su atti illegittimi come nel caso della convenzione Napoli e per cui ricorreremo alla Procura della Corte dei Conti e agli organismi di controllo, mentre l’Abruzzo aspetta che chi governa cominci ad occuparsi di questioni serie e non di potere”. Lo scrivono in una nota i consiglieri regionali dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo misto,  Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Sandro Mariani e Marianna Scoccia.

“Prima la Lega si sovrappone ai lavori delle Commissioni IV e V convocate congiuntamente e in sessione europee, perché era urgente, più urgente dei lavori del Consiglio avviato a sera ormai inoltrata, consumare il regolamento dei conti con il resto degli alleati che domina tutto il lavoro istituzionale  ormai da settimane – sottolineano i consiglieri – Un fatto gravissimo quello accaduto oggi: cominciano i lavori delle commissioni congiunte e la Lega fa saltare tutto, esattamente come avevamo previsto. L’Abruzzo ha tantissime priorità che chi amministra dovrebbe affrontare subito  e invece il Consiglio diventa prigioniero del braccio di ferro che ormai è l’unica cosa che interessa il partito di maggioranza per vedere fuori dall’esecutivo l’assessore Mauro  Febbo,  Marsilio si svegli e decida cosa fare: è un presidente di Regione, non un ospite. Non contenti di questo, inseriscono il debito ‘fuori sacco’ per il Napoli Calcio chiamandolo ‘misure covid’, ciò, forse, dopo aver regolato la questione politica e aver sancito un accordo per sedare le ire dei salviniani. Così l’illegittima convenzione del Napoli ormai diventa un debito fuori Bilancio a tutti gli effetti. Una Giunta incapace e nel pallone quella del presidente Marco Marsilio, che con la quarta approvazione della variazione al bilancio vincola risorse negli anni fino al 2025, per legittimare una convenzione che legittima non è, perché firmata senza coperture, pur di avere la società del Napoli  in agosto per i suoi ritiri. Un atto che ha nuovamente piegato le leggi alle proprie necessità, stavolta rappresentate dall’esigenza di rinnovare la decisione, visto che le delibere di luglio non erano state ratificate dal Consiglio entro i 90 giorni dall’approvazione. Questa è la stessa maggioranza che non ha speso  i 4,1 milioni di fondi delle donazioni covid; che ha detto no alle assunzioni di precari in sanità durante emergenza ; che non è stata capace di portare alcuna soluzione al caos trasporti; che non discute delle risorse europee in arrivo perché non sa come impiegarle. Una stagnazione diventata paralisi oggi con il ritardo dei lavori del Consiglio dovuti allo scontro Febbo-Lega. Una vera vergogna”, chiosano.

Ed in serata arriva la nota dei componenti della Commissione Bilancio del MoVimento 5 Stelle Sara Marcozzi, Domenico Pettinari e Francesco Taglieri:

“Alla luce delle numerose potenziali irregolarità e di un iter del provvedimento che riteniamo totalmente inadeguato, abbiamo deciso non prendere parte alla votazione per la ratifica in Commissione Bilancio della Convenzione stipulata tra Regione Abruzzo e il Napoli Calcio. Le motivazioni – spiegano – riguardano sia il contenuto in sé dell’accordo che il metodo con cui sono stati portati avanti i lavori in Commissione, con la legge inserita di soppiatto e tenuta nascosta fino all’ultimo dietro a vari provvedimenti, nel tentativo di far passare sotto silenzio una variazione di bilancio che, evidentemente, imbarazza anche il centrodestra. Le potenziali illegittimità presenti nella Convenzione sono infatti molto numerose. A partire dalla mancata previsione di coperture economiche per una Convenzione che, ricordiamolo, potrebbe arrivare a costare più di 12 milioni di euro agli abruzzesi nei prossimi 12 anni. Si aggiunge poi la scelta di eseguire una procedura negoziata con il Napoli Calcio senza alcun bando pubblico, l’iniziale utilizzo della delibera di Giunta per la variazione di bilancio adducendo a motivazioni di urgenza difficilmente riscontrabili, e una possibile violazione delle linee guida dell’ANAC in assenza del requisito di infungibilità del servizio acquistato”, concludono.

 

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