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SULMONA – Una notte di fuoco che balzò alle cronache e che tenne l’intero paese con il fiato sospeso. Due auto furono completamente distrutte dalle fiamme ed un’altra danneggiata con il rogo che provocò evidenti danni anche alla tettoia e al portone d’ingresso di un’abitazione. A distanza di tre anni esatti da quel 3 marzo 2019, l’incendio di Pacentro, in via Antera, resta impunito. Per i tre giovani imputati, finiti sotto processo, è arrivata ieri la sentenza di assoluzione da parte del giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, per insufficienza delle risultanze probatorie, ovvero per non aver commesso il fatto. Si tratta di T.L.G., G.S. e M.R. I tre, difesi dagli avvocati Alessandro Scelli e Federica Di Bartolomeo, erano accusati, in concorso da loro, di aver appiccato l’incendio. Ad arrivare a questa conclusione erano stati i Carabinieri della stazione di Pacentro, scavando nella vita privata delle vittime. “Fonti confidenziali” come è stato ribadito durante il processo che hanno portato i militari, all’esito anche di altri accertamenti, a deferire i giovani. Il castello delle accuse non ha trovato alcun riscontro durante il processo tanto per l’entità degli indizi raccolti quanto per la scarsa copertura di telecamere in quella zona che non ha permesso agli organi inquirenti di esprimersi con certezza sulla responsabilità dei tre imputati. Ad essere stata data alle fiamme era stata un’auto di un giovane di Sulmona, un Mitsubischi Pk la cui combustione, appiccata nella parte anteriore, ha coinvolto per induzione altre due auto: una Sedici Fiat appena acquistata da un giovane del posto ed andata completamente distrutta e una Fiat Punto che è stata interessata solo parzialmente dal rogo. Danneggiate anche tettoia e portone d’ingresso di un’abitazione. Insomma tre auto bruciate e una sfilza di danni documentati. Il risultato? Nessun colpevole.

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