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SULMONA – “Mi aspetto che la magistratura arresti quanto prima l’autore di questo gesto criminale, impedendo che chi ha tentato di uccidere Vincenzo, perché di questo si tratta quando assali e colpisci ripetutamente sulla testa con un’arma e inaudita ferocia, torni in mezzo a tutti noi”. Ad affermarlo a gran voce è l’avvocato Teresa Nannarone, compagna dell’avvocato Vincenzo Colaiacovo, aggredito l’altro giorno sotto casa con un bastone di legno. Il legale è ancora ricoverato nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Sulmona in attesa della consulenza neurologica. Fortunatamente gli esami effettuati finora non hanno evidenziato situazioni di criticità ma è sul fronte delle indagini che l’attenzione resta alta. I Carabinieri della compagnia di Sulmona, agli ordine del capitano Maurizio Dino Guida, hanno individuato l’autore della brutale aggressione, un 70 enne di Bugnara B.R, che la scorsa settimana aveva perso la causa civile, la cui controparte era proprio Colaiacovo. L’uomo, stando a una prima ricostruzione dei militari che hanno effettuato i controlli incrociati con le telecamere comunali e private installate nella zona, avrebbe atteso l’uscita dell’avvocato dallo studio- casa per poi colpirlo alle spalle con un bastone di legno fino a dileguarsi per i vicoli del centro storico. Aveva una mascherina e un paio di occhiali ma grazie alle telecamere e ai successivi accertamenti è stato individuato dai Carabinieri che lo hanno deferito all’autorità giudiziaria. “Se non si agisce per neutralizzare immediatamente un soggetto che potrebbe tornare a colpire ancora ci chiediamo quand’è che si debba agire”- tuona la Nannarone in un’intervista rilasciata a Onda Tg – “avere un nome e un movente ci ha, nel dramma, fatto collocare la vicenda in una dimensione ben precisa, cosa che non avremmo potuto fare se i Carabinieri non fossero stati così celeri, come abbiamo letto sui giornali e ascoltato da onda tv. Ma se questa è la pista giusta, e io non ho motivo per ritenere il contrario, chiedo alla Procura di adottare i provvedimenti che servono a rendere questo soggetto non più socialmente pericoloso e garantire l’incolumità di Vincenzo per poi assicurarlo a quello che sarà un processo giusto”. Inizialmente il campo delle ipotesi si era esteso anche alla lotta contro la criminalità, le inchieste e il giornalismo. Gli accertamenti investigativi hanno seguito invece tutt’altro filone ma la Nannarone, e non solo lei, si attende ora l’adozione delle opportune misure.

Andrea D’Aurelio

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