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L’ultima parola ora spetta al Consiglio dei Ministri sulla stesura del prossimo dpcm che ormai è in via di definizione. Il decreto probabilmente durerà 30 giorni e bloccherà dal 20 gli spostamenti tra regioni.

Qualcuno sta cercando di convincere Conte a tenere aperti i ristoranti nei giorni 25-26-1. Ci sarà forse una deroga per chi va a trovare i genitori soli in casa mentre non ci sarà forse la stretta sugli alberghi con solo servizio in camera.

Nel Dpcm ci sarà una forte raccomandazione a non ricevere a casa persone non conviventi, anche se non verrà inserito alcun limite per le persone a tavola. Confermato il coprifuoco alle 22, sulla possibilità di raggiungere le seconde case resta la linea dura. Confermata la quarantena per chi arriva dall’estero, stop alle crociere e alle vacanze sulla neve. Negozi aperti fino alle 21, bar e ristoranti fino alle 18, poi sarà consentito solo il servizio d’asporto.

Ma resta il nodo della scuola.

Domattina la bozza del Dpcm sarà inviata alle Regioni che dopo la riunione della Conferenza dei governatori incontreranno il governo. Diverse le richieste che verranno avanzate: dalla necessità di permettere i ricongiungimenti, alla possibilità di dare un via libera alla circolazione tra Comuni e regioni e a ristori subito per le categorie che verranno danneggiate dalle ulteriori misure restrittive. Inoltre si ribadirà che occorrono criteri trasparenti nei passaggi tra le fasce di rischio. La strategia dell’esecutivo è quella di puntare su un criterio che porti l’Italia tutta in una zona gialla “rafforzata”. Il premier poi illustrerà il provvedimento in conferenza stampa e firmerà il Dpcm.

 

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