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SULMONA – Attendevano l’arrivo del pediatra di libera scelta nella sala d’attesa dell’ambulatorio situato nel distretto sanitario fino a ritrovarsi in dodici, all’interno di uno stesso spazio, in tempo di pandemia. E’ finita in bagarre l’altro giorno nella struttura sanitaria attigua all’ospedale di Sulmona. La discussione furibonda è nata per via del ritardo della dottoressa che ha comportato uno slittamento dei tempi per l’erogazione della prestazione sanitaria con il conseguente incremento del flusso dei pazienti in attesa, tutti bambini, che si sono ritrovati “ammassati” nella sala d’attesa dell’ambulatorio. Non è il massimo in tempo di pandemia, quando si raccomanda di adottare tutte le misure per il contenimento del contagio. La segnalazione è arrivata dalle famiglie dei piccoli pazienti nella nostra rubrica “Raccontalo al Mister”, che raccoglie tutte le istanze e le problematiche relative all’emergenza pandemica in atto. I genitori, oltre a ribadire che per poco in ambulatorio si sfiorava la rissa, rimarcano la contraddizione delle disposizioni per la tutela dei bambini. “Sappiamo che un papà non può accedere in ospedale, se non per soli venti minuti, vedendo negata di fatto l’opportunità di stare accanto alla propria consorte e al neonato nel momento del parto”- osservano le famiglie- “ci chiediamo come mai non venga prestata la stessa attenzione anche in altri ambienti. L’episodio dell’altro giorno ne è una conferma”. La vicenda ha fatto quindi riesplodere la polemica su una disposizione Asl che non è stata digerita dagli utenti. Non si escludono ulteriori sviluppi, come ad esempio la richiesta di verifiche sullo spazio concesso dalla Asl alla pediatra che opera sul territorio, ambiente in comune con altre stanze del distretto. Sul caso è intervenuto il Tribunale della sanità, con la sua referente Catia Puglielli, che ha scritto alla Asl ritenendo legittime le istanze delle famiglie. “Ho colto l’occasione di ricordare all’Asl che nonostante le segnalazioni inviate al Cup continuano a mancare igienizzanti, rilevamento della temperatura e soprattutto un percorso differenziato in entrata e in uscita”- conclude Puglielli.

Andrea D’Aurelio

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