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SULMONA – Vietato dare un tocco di vitalità alla città. Continua a far discutere l’episodio che si è verificato sabato sera nella centralissima piazza Garibaldi di Sulmona. Erano le 20,30 circa quando nell’omonimo bar è intervenuta la Polizia, allertata probabilmente da qualche residente, per la musica ad alto volume.  Non l’una o le due di notte. Ma le 20,30 di sabato sera. L’atmosfera è di quelle semplici che però rendono l’idea dopo un anno di pandemia: l’aperitivo servito al tavolo all’esterno, la vista della maestosa piazza, la musica dal vivo dei Voodoo Diet. Tutto stava filando liscio fino ai lampeggianti e all’arrivo della Squadra Volante. La musica cede il passo al silenzio e alla curiosità. Gli agenti sono quindi intervenuti su segnalazione, hanno accertato il rispetto delle misure anti Covid sul distanziamento e la normativa in atto, come pure hanno controllato tutti i permessi e le autorizzazioni. Nessuna irregolarità. Un atto dovuto. Il problema sta a monte secondo il titolare del bar. “Come qualcuno organizza qualcosa di bello per questa piazza subito viene penalizzato. Queste sono vere e proprie pugnalate per noi imprenditori che cerchiamo di risollevare la città. Ma non mi arrendo”- si sfoga il commerciante ai nostri microfoni.  Proprio oggi dovrebbe cambiare l’orario del coprifuoco. Dalle 22 alle 23. Dal 7 giugno si passa in versione “cenerentola” con la mezzanotte fino al 21 giugno quando sarà abolito. Stando al cronoprogramma delle riaperture. Quello che non sembra cambiare in città è l’approccio. Perché viene spontaneo chiedersi che male c’è, alle 20.30 di un sabato sera, sentire la musica mentre si passeggia o si cena all’aperto. Nella centrale piazza. Basta poco per creare l’immagine della città che non molla. E invece, almeno in alcuni casi, Sulmona continua ad essere la città dove l’esercizio della polemica prevale sull’esercizio del fare.

Andrea D’Aurelio

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