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“Chiedo che la Commissione venga riunita subito e frequentemente e stili un programma di attività finalizzato a coordinare azioni di prevenzione, integrazione e solidarietà (con i Comuni, le scuole, il volontariato sociale, il mondo dello sport e della cultura) e azioni di controllo, monitoraggio e repressioneSe invece la consigliera La Porta non ha intenzione di far funzionare la Commissione che presiede, allora si faccia da parte: ci candidiamo noi a guidarla, senz’altro con più passione e responsabilità di lei”. L’affondo arriva dal consigliere regionale, Pierpaolo Petrucci, che contesta alla sulmonese La Porta di aver “boicottato” la commissione legalità. “Dopo le notizie dei giorni scorsi sui fatti accaduti all’Aquila che hanno coinvolto alcuni giovanissimi, per prima cosa rivolgo un ringraziamento e i complimenti alla Procura del Tribunale Minorile – coadiuvata dal lavoro straordinario di Carabinieri e Polizia di Stato – per l’azione di repressione dei reati e di riabilitazione civica e sociale di ragazzi coinvolti nella brutta vicenda che, nei mesi scorsi, aveva minato la serenità della comunità aquilana. Non ci troviamo in situazioni di allarme o di emergenza come altre realtà del paese, ma come sempre si ricorda non senza retorica, non esistono isole felici e nessuno è immune da tensioni, infiltrazioni, rischi e pericoli, piccole o grandi degenerazioni.
All’Aquila, a Pescara – dove recenti e autentiche “esecuzioni” in piena città hanno riacceso l’allarme sulla criminalità presente – e nell’intero nostro Abruzzo c’è bisogno di una vera strategia di coesione sociale, di monitoraggio continuo, di prevenzione delle devianze, di attento controllo in termini di ordine pubblico, di sicurezza, di integrazione, di rispetto e di solidarietà e di socialità. Non bisogna abbassare la guardia ed è indispensabile un’azione sinergica tra gli enti e le amministrazioni coinvolte per l’azione repressiva dei reati, ma anche per interrogarsi sulle cause del disagio giovanile. Anzi alla politica spetta il compito più importante: quello di analizzare e interpretare i fattori del disagio tra i giovani individuando politiche finalizzate all’integrazione, alla lotta contro l’emarginazione e alla “rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” come afferma solennemente l’articolo 3 della Costituzione. Per questo è determinante il ruolo di tutte le istituzioni in un’azione sinergica. D’altra parte le iniziative delle forze dell’Ordine, delle Procure, le Relazioni dei Presidenti dei Tribunali sono lì a ricordarci il quotidiano dovere di intervenire.
E qui voglio denunciare una carenza assurda di responsabilità e di impegno, proprio da parte di chi fa della “sicurezza” dei cittadini una bandiera solo da sventolare – purtroppo – senza poi nessuna conseguente azione diretta.
Il Consiglio regionale d’Abruzzo, infatti, ha istituito 3 anni fa l’Osservatorio della Legalità e con la Delibera n. 63 del 6 giugno 2019 la consigliera Antonietta La Porta, della Lega, ne è stata eletta presidente. È vero che questo incarico non è remunerato (ci mancherebbe altro!), ma non è una buona ragione per dimenticarsene completamente. La Commissione si è riunita una sola volta in tre anni solo per il suo insediamento!
Da allora, non c’è traccia di riunioni, incontri, documenti, stimoli, azioni istituzionali promosse per mettere insieme competenze, progetti, idee di collaborazione tra i tanti soggetti competenti. È una cosa assurda e molto grave”- sostiene Pietrucci che conclude: “chiedo che la Commissione venga riunita subito e frequentemente e stili un programma di attività finalizzato a coordinare azioni di prevenzione, integrazione e solidarietà (con i Comuni, le scuole, il volontariato sociale, il mondo dello sport e della cultura) e azioni di controllo, monitoraggio e repressione.
Se invece la consigliera La Porta non ha intenzione di far funzionare la Commissione che presiede, allora si faccia da parte: ci candidiamo noi a guidarla, senz’altro con più passione e responsabilità di lei”

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