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SULMONA – Avrebbe colpito la sua compagna con un pugno in viso mentre la stessa era in dolce attesa. Dal maggio del 2020 fino al 14 febbraio del 2021 avrebbe posto in essere maltrattamenti abituali: offese, umiliazioni, vessazioni e controlli assillanti persino in ordine ai capi di abbigliamento da indossare. Oggi il “compagno padrone”, un 35 enne residente a Corfinio, è comparso davanti al giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Sulmona. Per lo stesso è stato disposto il rinvio a giudizio, nonostante la richiesta di patteggiamento depositata dal suo legale, Alessandro Margiotta, poiché il giudice ha ritenuto persona offesa anche il figlio minore della coppia di appena due anni. Stando al quadro accusatorio si evince che, durante la gravidanza, il 35 enne in un’occasione avrebbe colpito la sua ex con un pugno al viso. Dal mese di ottobre 2020, per futili motivi, avrebbe aggredito la persona offesa sbattendole la testa sul fornello del gas e strappandole una ciocca di capelli. Inoltre, il 14 febbraio dello scorso anno, in seguito ad una banale discussione, avrebbe afferrato la donna al collo e l’avrebbe sbattuta contro una finestra dell’abitazione. Il tutto con le aggravanti di aver commesso il fatto in presenza del figlio minore e di aver posto in essere condotte di maltrattamenti nei confronti della donna in stato di gravidanza. Il 35 enne dovrà presentarsi davanti al giudice monocratico il prossimo 28 settembre per la prima udienza del processo a suo carico. Nel mese di agosto dello scorso anno aveva patteggiato la pena di un anno di reclusione per aver sfondato il portone di casa della sua ex nonostante il divieto di avvicinamento, circostanza che portò l’autorità giudiziaria ad aggravare la misura cautelare con gli arresti domiciliari. Una storia comune di violenza che dimostra la necessità di perseguire la medesima soprattutto sul piano culturale.

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