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SULMONA – Tre giovani denunciati per lesioni gravi. La Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona tira le somme sulla rissa furibonda scoppiata per futili motivi, la scorsa estate, davanti il complesso monumentale dell’Annunziata. Con l’informativa, depositata sul tavolo della Procura della Repubblica di Sulmona, gli uomini dell’Anticrimine hanno ricostruito tutte le fasi di quella brutale aggressione che segnò l’ennesimo sabato sera all’insegna della violenza. La rissa è cominciata prima con una discussione tra tre giovani ( S.S., M.D.R e L.S.), di cui due di etnia rom, generata da una lite scoppiata la sera precedente per un conto da pagare in un’attività. Stando alla ricostruzione degli investigatori, dopo un acceso diverbio, il giovane di Sulmona ( non è escluso che sia stato provocato) avrebbe colpito uno dei due rom con una bottiglia. Da lì si è scatenato il putiferio con botte, sangue, sedie e tavoli fatti volare. Nella rissa sarebbe intervenuto anche un altro rom per sferrare un pugno. L’aggressione è iniziata in via Pantaleo per poi prendere corpo nella strada che collega i due locali del centro storico di fronte la scalinata dell’Annunziata, dove la situazione è precipitata. Ad avere la peggio è stato il giovane di Sulmona. S.S. è stato sottoposto a un intervento maxillo-facciale all’ospedale San Salvatore dell’Aquila dopo le prime cure prestate dal pronto soccorso del nosocomio peligno. I sanitari del San Salvatore gli hanno applicato quattro punti di sutura per un totale di venticinque giorni di prognosi. Anche M.D.R. si è fatto refertare e, colpito con una bottiglia, ha rimediato una prognosi superiore ai dieci giorni. La rissa insomma ha coinvolto tutti e tre i giovani, in modo diverso, più altre persone che sarebbero intervenute per separare. I tre si sono beccati una denuncia per lesioni gravi. Ora sarà il giudice, nel corso del processo penale, ad accertare le diverse responsabilità. L’Anticrimine ha portato avanti un’attività investigativa non facile, basandosi sui riscontri di alcuni testimoni presenti sul posto, anche se la maggior parte di loro ha preferito mantenere la bocca cucita. Dai fischi dei presenti che sono arrivati quando la Polizia è giunta sul posto si è passati alla reticenza. Non sono risultate utili le immagini delle telecamere di videosorveglianza, installate nei locali, che hanno focalizzato la loro attenzione solo sulla fase finale della rissa furibonda.

Andrea D’Aurelio

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